Per il sottoscritto, Mariam Wallentin e Andreas Werliin sono stati tra i protagonisti di alcune delle pagine migliori dell’annata appena conclusasi. E questo non solo grazie alla acuminata bellezza del loro recentissimo Rhythm, pubblicato come Wildbirds & Peacedrums, ma pure grazie al loro coinvolgimento in quella macchina di fulgore cosmico che sono i Fire! Orchestra. Proprio a presentare il loro recentissimo disco a nome W&P sono passati dal Biko di Milano in una serata di metà novembre. Pubblico non numerosissimo ma assai caloroso e partecipe quello accorso. Del resto la loro musica, pur avendo anche una componente definibile quale pop, non è così immediata e di facile fruizione, a partire dalla scelta di usare come veicolo sonoro solo l’utilizzo dei più puri elementi basici del linguaggio musicale: la voce ed il ritmo (si aggiungono giusto dei mini loop comandati da dei pedali, ma sono appena delle colorature). A vederla sul palco, Mariam pare uno scricciolo, però la sua voce è potente e duttile, capace di inglobare elementi soul e jazz, di farsi pop ma anche da cantante sperimentale. Ci mette un portato emozionale di grande intensità, tanto che non meraviglia vederla quasi spossata al termine di alcune performance. Al suo fianco Andreas è una turbina di ritmi attorniata da un drum kit ricco e variegato, il cuore pulsante ed il contraltare fisico dell’anima messa in campo da Mariam (che comunque, a sua volta, aggiunge altre percussioni). Il grosso della scaletta è stato ovviamente dedicato a Rhythm – suonato praticamente nella sua interezza – ma non sono mancate incursioni nel vecchio repertorio, compresi i più corali pezzi del loro album più insolito, Rivers. In generale, un pugno di brani che hanno confermato anche in sede live il potere mantrico e l’evocativa intensità della loro musica. Sono una delle band più originali in circolazione; il consiglio è, se non l’avete ancora fatto, di entrare in contatto con i loro dischi, partendo magari proprio dall’ultimo. Potrebbero essere una rivelazione!