Recensioni

Vitamin String Quartet, VSQ performs Frank Ocean

VITAMIN STRING QUARTET
VSQ performs Frank Ocean
CMH Label Group/Vitamin Records
**

Non molto conosciuto dalle nostre parti, ma al contrario piuttosto popolare negli Stati Uniti, il progetto Vitamin String Quartet riesce nell’impresa di riunire sotto lo stesso cappello due tendenze che, più che mai recentemente, sembrano godere dei favori del pubblico: i tribute album da una parte e la musica strumentale neoclassica dall’altra.

Sui primi ci sarebbe poco da dire, sono più o meno sempre esistiti e, giocando sulla passione e la fedeltà dei fan, hanno sempre garantito un certo ritorno in termini di vendite. Sulla seconda, invece, c’è da notare che negli ultimi anni c’è stata una vera esplosione di formazioni e solisti dediti al genere, il quale gode di un stato di ottima salute, vista la sua capacità d’ibridarsi con forme sonore anche diversissime, dall’elettronica alla drone music, dall’avanguardia al folk, fino chiaramente alla musica da camera e a tutto ciò che sta nel mezzo a queste cose.

Quello del Vitamin String Quartet è un progetto avviato a Los Angeles nel 1999, con l’idea di fornire versioni cameristiche di noti pezzi pop, rock e di un po’ tutti i generi riconducibili alla popular music. Da allora si è reso protagonista di oltre 300 uscite (questo stando al loro sito; Discogs comunque elenca la bellezza di 183 album al VSQ intestati), dischi tributo dedicati ad artisti della più varia natura (dai R.E.M. agli U2, passando per Led Zeppelin, Madonna, Pink Floyd, AC/DC, Bob Dylan, Radiohead e, letteralmente, decine di altri), con pezzi che hanno poi finito per alimentare le colonne sonore di serie TV come Bridgerton, Westworld o The King of Staten Island, e finendo spesso nelle classifiche di Billboard dedicate al genere, vincendo pure qualche premio.

Se questa descrizione, più che a un gruppo vi fa venire in mente una sorta di catena di montaggio capace di buttare fuori materiale pronto per qualsiasi situazione ed evenienza – sempre sul loro sito vengono persino descritti come «in grado di aiutare le coppie di tutto il mondo nel creare le loro perfette playlist per il matrimonio»! – non siete lontanissimi dalla verità, perché il VSQ non è un classico quartetto, dato che è composto «da un cast rotante di musicisti e produttori, che collaborano spesso con animatori, creatori e artisti che la pensano allo stesso modo».

Detto tutto ciò, il loro lavoro più recente è questo VSQ performs Frank Ocean nel quale, non è difficile intuirlo, coverizzano 13 brani del noto rapper e musicista R&B americano. Se vi pare una scelta astrusa, sappiate che non è così, perché la melodia non manca nei pezzi di Ocean e quindi, qui, il quartetto ha buon gioco nel riprodurlo attraverso il suo sound cameristico fatto di contrappunti intrecciati, pizzicati e melodie avvolgenti. Un pezzo noto come Lost, messo in apertura, è un buon esempio per capire il metodo e, in effetti, conoscendo l’originale, intriga anche. Sulla lunga, però, per il sottoscritto, il gioco risulta fin troppo scoperto, visto il suo essere sempre, un po’ inevitabilmente, ripetuto.

Mi pare chiaro, anche alla luce di quanto scritto sopra, che sia materiale destinato soprattutto al grande pubblico – niente spigoli, nessuna tentazione avant, per dire – che indubbiamente incuriosirà i fan di Frank Ocean (in questo caso), i quali forse si divertiranno nel sentire le melodie del musicista in questa inedita forma, ma che appena più di un sottofondo, sia pur non privo di grazia, risulterà per tutti gli altri, di certo per gli ascoltatori più scafati e addentro al genere.

Discretamente evidente poi, nella scelta dell’artista di turno, il tentativo di bissare il colpaccio riuscitogli nel 2024 con VSQ performs Taylor Swift, numero uno nelle classifiche Classical e Classical Crossover di Billboard.

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