
VEEBLE
Poncho
Goodfellas
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Già qualche anno fa mi sono occupato, in occasione del loro primo album More, di questa strana creatura, i Veeble, un combo romano che esegue una musica da divertimento coinvolgente in cui confluiscono afrobeat, ritmi tropicali, cumbia, dub, ska, psichedelia gitana alla Manu Chao (per il quale hanno aperto concerti). Questo nuovo Poncho, lo hanno inciso dopo un tour europeo che li ha visti impegnati, con grande successo, per parecchi mesi, e si presenta attraverso una cover-art sfavillante di colori “ritmici”, disegnata da Sofia Bonelli.
I Veeble sono Andrea Cota (voce, chitarra), Luca Corrado (susafono e uku-bass), Stefano Degli Innocenti (chitarra, tastiere), Pietro Gioia (tromba) e Riccardo Adamo (batteria), i quali hanno suonato con l’Istituto Italiano della Cumbia, Roy Paci, Gogol Bordello. Il minimo che si possa dire del loro sound è che è inarrestabile, destinato in prima battuta al ballo, al divertimento, musica ironica basata su una ritmica sfavillante, con suoni che rasentano l’acid-jazz, la presenza del synth Roland 303 e testi che sono sia in lingua colombiana che italiana.
Il disco si apre con una programmatica A.C.I.D. (Afro Colombia Italo Dub) che vede la fruttuosa partecipazione di Killabeatmaker, il quale, nel suo rap, mescola le radici culturali dei due paesi. La title-track è una dance song satirica, con prevalenza di ritmi e fiati, portatrice, sotto il poncho, di un messaggio d’amore.
Octopus, guidata dal synth, è uno ska divertente in forma di canzone d’amore estiva, in cui il polpo è protagonista di un abbraccio avvolgente nel mare. I ritmi colombiani emergono nella favolosa Cumbia Ottomana, con una prepotente presenza dei fiati, ma tutti brani si susseguono emanando vibe irresistibili, vedi pure Voltagabbana.
Decisamente psichedelica, anche nel testo, è poi Si nu gruoss, con la presenza di una bella chitarra elettrica e dei fiati, mentre La scena vede al canto la Reina del Fomento, in un istruttivo ska che descrive lo sbattimento quotidiano di una band che gira in furgone per andare a fare i suoi concerti (vita dura e fatta solo per passione della musica). Rimandi a una band come gli Asternovas di Fred Buscaglione (altro artista satirico come i Veeble), emergono grazie ai Mefisto Brass nella dura Inferno. Il disco, infine, si chiude con Il reggae sintetico di Asciugami, un’altra delle atipiche canzoni d’amore dei Veeble.
Disco da ballare per sballare a suon di musica; il divertimento è assicurato.