Mai come quest’anno si è discusso in maniera accesa della line up del Primavera Sound e mai come stavolta sono sorte polemiche, sono state fatte accuse di tradimento, in tanti si sono detti delusi. Volendo riassumere in due parole, la grande colpa sarebbe quella di aver aperto in maniera ancora più massiccia di quanto avvenuto nella scorsa edizione a generi, senz’altro discutibili, quali trap e reggaeton, a tutte quelle musiche definite urban d’ascendenza hip-hop, a massicce dosi di musica elettronica, tra l’altro anche attraverso esponenti considerabili commerciali. Il tutto, ovviamente, a discapito del rock, alternative o classic che sia.
Sebbene ci sia senz’altro del vero, mi preme fare due semplicissime, quasi lapalissiane considerazioni: la prima è che è del tutto legittima la volontà degli organizzatori di dare al festival un’impronta contemporanea e al passo coi tempi, evitando il rischio di trasformarlo in un raduno di reduci e nostalgici; la seconda è che il senso di tradimento, la forte delusione, può forse appartenere solo a coloro che al Primavera ci vanno per i nomi scritti in grosso in cartellone, perché anche quest’anno, spulciando tra gli altri, senza dubbio non in maniera differente da quanto succedeva con le edizioni precedenti, qualsiasi appassionato serio di musica non può non trovarsi ad essere esaltato di fronte a un cartellone che allinea decine e decine di artisti interessanti e di culto, di qualsiasi genere e di qualsiasi provenienza.
E quindi, ammesso che non v’interessino J Balvin o Rosalía, Miley Cyrus (che proprio in questi giorni ha sostituito la dimissionaria Cardi B) o Future (giusto per citare alcuni headliner, comunque al fianco di rock band come Interpol e Tame Impala, oltre che di artisti, magari poco in linea coi gusti buscaderiani, ma comunque di valore come Erykah Badu o Solange), ci sarà sempre e comunque modo di tuffarsi nella grande musica. Qualche esempio? Courtney Barnett, Guided By Voices, Stiff Little Fingers, Stephen Malkmus & The Jicks, The Necks, Neneh Cherry, Dirty Projectors, Terry Riley & Gyan Riley, Liz Phair, Kurt Vile & The Violators, Jawbreaker, Low, Pond, Sons Of Kemet XL, Fucked Up, Primal Scream, Stereolab, Jarvis Cocker, Built To Spill, June Of 44, The Mystery Of The Bulgarian Voices con Lisa Gerrard, Deerhunter, Filthy Friends e molti, moltissimi altri.
Appare così ancor più chiaro che The New Normal, il motto con cui s’è presentato il Primavera Sound quest’anno, allude non tanto ad una nuova normalità musicale, come in tanti hanno pensato, quanto piuttosto alla massiccia presenza femminile nella line up di quest’anno, quantomeno pari, se non superiore a quella maschile. Il tema principale del coevo Primavera Pro sarà proprio il ruolo attivo delle donne nella cultura, argomento che sarà sviscerato, ad esempio, attraverso due tavole rotonde (“Femminismo, politica e cultura: battaglie separate?” e “Cartelloni tutti al femminile: necessità o arma a doppio taglio?”) e già la scelta di assegnare il Primavera Award 2019 a Neneh Cherry (per “La profonda coerenza delle sue parole, in contrasto con l’imprevedibilità della sua produzione musicale, piena di svolte improvvise e momenti di silenzio che sono stati vissuti sia come fase riflessiva, sia come ribellione nei confronti della produttività forzata imposta sugli artisti dall’industria discografica. Ma anche quando si è fatta da parte per rimettere le cose a fuoco, le sue canzoni sono rimaste un faro per chi considera il pop come strumento di resistenza, veicolo di tematiche importanti e di emozioni profonde”), oltre che una decisione importante e condivisibile, ha chiaramente del simbolico.
Il riconoscimento delle donne nell’arte – cosa di cui incredibilmente ancora ci si trova a discutere, anziché darla per assodata – è per noi elemento importantissimo e tanto di cappello quindi a un festival che, pur tra mille critiche, mai si limita a mettere una serie di artisti uno in fila all’altro, ma è sempre capace di interagire col proprio tempo e a stimolare la discussione.
Qui di seguito vi proponiamo una serie di video di artiste in cartellone (in aggiunta a quelle già citate), di generi anche diversi fra loro, la cui arte vi invitiamo chiaramente ad approfondire. Che andiate al Primavera Sound o meno, un piccolo e parzialissimo viaggio nel mondo musicale al femminile odierno. Enjoy!
ALDOUS HARDING
THE BETHS
BIG THIEF
CATE LE BON
CATERINA BARBIERI
ELENA SETIEN
JULIA HOLTER
JULIEN BAKER
KATE TEMPEST
LUCY DACUS
MIDORI TAKADA
NILUFER YANYA
SNAIL MAIL
SOCCER MUMMY
SUZANNE CIANI
TIRZAH