THE CAIRO GANG
Goes Missing
Drag City
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La maggior parte degli ascoltatori, probabilmente, conosce Emmett Kelly soprattutto in quanto chitarrista e collaboratore ormai di lunga data di Bonnie Prince Billy. Da solo, però, è intestatario della sigla The Cairo Gang, con la quale ha pubblicato diversi lavori, tra album, cassette e singoli, tra i quali è compreso un disco realizzato a quattro mani proprio con Oldham. Il suo parto più recente s’intitola Goes Missing ed è una bella collezione di pop-rock chitarristico dai classici aromi sixties e seventies. Dimenticatevi quindi il cantautorato intimista e le venature country della musica di Bonnie Prince; qui siamo piuttosto dalle parti dei Byrds riletti all’ombra di un po’ d’acidume a là Television, di ballate romantiche che a volte paiono occhieggiare addirittura a Roy Orbison, insomma di una canzone rock che pare condividere le proprie radici più che altro con rockers quali Petty o Springsteen, piuttosto che con il menestrello di Louisville. La scrittura è buona, però è evidente quanto Kelly sia essenzialmente un chitarrista. È il lavoro sulla sei corde ed il suono in generale ad apparire mediamente ottimo, laddove il songwriting stenta un po’ a farsi veramente personale, adagiandosi su un classicismo senz’altro piacevole, ma a cui manca davvero la zampata decisiva. Ad ogni modo, la chitarristica Be What You Are, tra i Wilco e Petty; la bella melodia persa tra chitarre acide di Sniper; il piglio romantico di She Don’t Want You; l’incalzare rock di Gangsters Holding Hands; l’affondo spectoriano di A Heart Like Yours; una Some Other Time per sola voce lunare e contrabbasso e il jingle-jangle elettrico di Ice Fishing, sono tutte un gran bel sentire. Farsi un giro da queste parti non è una brutta idea.