Recensioni

The Avett Brothers, True Sadness

avett_brothersTRUE_SADNESSTHE AVETT BROTHERS
True Sadness
American/Universal
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Un paio di mesi fa, il 14 marzo, Seth Avett ha mandato una lettera ai suoi fans, spiegando come sarebbe stato il nuovo disco, True Sadness, annunciato per il prossimo 24 giugno. Un disco dalle radici variegate, come una coperta decorata, e ha citato musicisti quali Tom Petty, Jimmie Rodgers, Sister Rosetta Tharpe, Queen (sic), Nine Inch Nails, Gillian Welch, Walt Disney, Aretha Franklin, Pink Floyd, Kings of Convenience. Come si può evincere da questa lista, una coperta molto particolare, con cose risapute ed altre per nulla. Ma poi, una volta ascoltato il disco, ci si accorge che non è cambiato molto nel suono della band.

Prodotto da Rick Rubin, come i tre precedenti lavori di studio (I And Love and You, 2009, The Carpenter, 2012, Magpie and The Dandelion, 2013) True Sadness è puro Avett Brothers, con una serie di canzoni di indubbia qualità, che hanno una corposa dose di radici. I Queen probabilmente Seth li ascoltava durante il sonno perché qui non ci sono tracce della band inglese, ce ne sono invece di Petty, della Welch, della Tharpe e di altre roots Americana, profondamente inserite nel suono della band della Carolina Del Nord: canzoni come Ain’t No Man, Smithsonian,True Sadness, Divorce Separation Blues, sono qui per confermarlo.

Un disco bello e fiero che cresce ascolto dopo ascolto, che si posiziona tra folk e rock, con dosi adeguate di folk, bluegrass, country, rock, ragtime ed indie rock: la band ha un suono che, come aveva scritto tempo fa Rolling Stone Usa, mette assieme la tristezza di Townes Van Zandt, il pop limpido di Buddy Holly, l’energia dei Ramones e il pop melodico dei Beatles (e molte altre cose). Ma, paragoni a parte, radici anche, gli Avett Brothers sono una forza della natura e hanno un suono che, disco dopo disco, è venuto alla luce in modo prepotente. Solo qualche mese fa l’album dal vivo, Live Vol Four, aveva mostrato una band vitalissima e una canzone, Satan Pulls The Strings, ancora inedita. Bene, quella canzone è una delle dodici che fanno parte di questo nuovo lavoro e non è neanche la più bella. True Sadness è il punto di arrivo della band dei fratelli Avett (Seth e Scott), che sanno sapientemente mischiare le proprie idee, i propri gusti e, ovviamente, le proprie radici. True Sadness è la summa di tutto quello che la band (anche gli altri due elementi base del gruppo, cioè Bob Crawford e Joe Kwon) ha sapientemente raccolto, positivo e negativo, rosso e verde, oro e argento, cotone e velluto: il successo del gruppo si deve anche a questo, al fatto cioè che non sono prevedibili, che la loro musica è un cocktail brillante di suoni ed anche di idee.

Trovi l’articolo completo su Buscadero n. 390 / Giugno 2016.

 

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