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Quincy Jones 1933-2024: la scomparsa del più grande “musician’s musician”

Chi sono io per giudicare e ricordare uno dei più importanti personaggi della musica quale era Quincy Jones, musicista, produttore, arrangiatore, compositore, morto a Hollywood a 91 anni? Ci vorrebbe davvero qualcuno degli innumerevoli musicisti con cui Quincy ha lavorato per sei decenni (da qui la sua nomea di Musician’s Musician). Basti pensare che vinse il primo dei 28 Grammy Awards nel 1963, per il suo arrangiamento strumentale di I Can’t Stop Loving You di Count Basie e l’ultimo nel 1996, come Musicares Person Of The Year.

Ma in mezzo ci stanno :
1981- Producer Of The Year
1983 – Album Of The Year per Thriller (insieme a Michael Jackson)
Producer Of The Year
Best Recording For Children per E.T. The Extra Terrestrial 
1984 – Best Arrangement per Grace – Inno dei Giochi Olimpici di L.A.
1985 – Record Of The Year per We Are The World – USA For Africa (che vinse anche come Best Pop Performance e Best Music Video)
1990 – 5 Grammies in varie categorie per Back On The Block 
1993 – Best Large Jazz Ensemble Performance con Miles And Quincy Live At Montreux.
Niente male!

Quincy Jones si piazza al terzo posto per numero di Grammies vinti. Nel 2013 è stato incluso nella Rock’n’Roll Hall Of Fame. Le sue parole nel ricevere il premio (alla bella età di 81 anni) furono: «Non volevo entrare nella Hall Of Fame troppo presto. Così ho aspettato».

Bono lo definì «L’uomo che vide l’alba del cool-jazz e del bebop e che è ancora un professore di hip-hop, l’innovatore che andava con The Count e The Duke, il consigliere dei re e delle regine del pop, l’invidia di Prince e del Boss». 

Incredibilmente, da ragazzo, Quincy accompagnò pure Billie Holiday, era il 1948, insieme a Ray Charles, ecco il suo ricordo: «Eravamo così eccitati di star suonando con Billie Holiday – eravamo ragazzi – che ci dimenticammo di girare le pagine degli spartiti».

Quincy Jones nacque a Chicago nel 1933, ma poi girò in vari stati studiando musica, entrò subito nella band di Lionel Hampton come trombettista e poi cominciò la sua attività di arrangiatore e compositore esordendo alla grande con il disco Helen Merril  with Clifford Brown (1955). Da qui partì una serie di collaborazioni, come arrangiatore, con Count Basie, Sarah Vaughan, Betty Carter, Ray Charles.

Nel 1957 si trasferì a Parigi dove studiò composizione musicale con Nadia Boulanger e Olivier Messiaen, divenne direttore musicale dalla Barclay e compose un musical, Free And Easy, che portò in tour in Europa, rischiando il fallimento. Fu salvato dalla Mercury, la quale lo richiamò in USA dove cominciò a lavorare con artisti come Frank Sinatra, Dinah Washington, Barbra Streisand (che lo stimava come un brillante musicista, arrangiatore e produttore), Aretha Franklin. Dalla metà degli anni 50  la sua carriera come band-leader prese il volo e le sue band includevano musicisti come Charlie Mingus, Art Pepper, Freddie Hubbard. Verso la metà degli anni ‘60 ottenne grande successo producendo dischi pop, come quelli per la cantante di NY Leslie Gore, tra cui il suo primo singolo It’s My Party, che raggiunse il primo posto in USA nel 1963. 

L’anno dopo fu chiamato da Sidney Lumet a Hollywood e cominciò a comporre colonne sonore come quelle per L’uomo del banco dei pegni, A sangue freddo, La calda estate dell’ispettore Tibbs, Getaway, solo per citarne alcune. Al contempo lavorò pure per le colonne sonore di molte trasmissioni TV.

Quincy lavorò negli anni 60 anche in Italia con Tony Renis, nei 70 con Lara Saint Paul.

Ma fu attivo anche nella musica funk e disco producendo George Benson, Patti Austin, Rufus & Chaka Khan; incise lui stesso dischi di funk tra i quali Body Heat (1974) e The Dude (1981) raggiunsero la Top 10 in USA. Nel 1974 un aneurisma cerebrale rallentò la sua attività e gli impedì di suonare la tromba; ma nel 1979 ritornò alla grande alla produzione con Michael Jackson per l’album Off The Wall che vendette 30 milioni di copie e di fatto lo incoronò come re della produzione discografica USA; il successo fu ancora più strabiliante con Thriller (1982) che di copie ne vendette 110 milioni, mentre il successivo Bad arrivò a 45 milioni. Nel 1985 compose la soundtrack de Il colore viola, film di Spielberg e nel medesimo anno fu, insieme a Michael Jackson e Lionel Ritchie al timone della super-canzone benefica We Are The World,  la quale riuscì ad unire quarantacinque artisti famosissimi nell’esecuzione del brano e che riuscì a raccogliere oltre 100 milioni di dollari, destinati alla popolazione dell’Etiopia che stava soffrendo una grave carestia. Il singolo fu un successo mondiale e all’epoca divenne il brano più venduto nella storia della musica.

Quincy Jones è stato uno dei fondatori dell’Institute For Black American Music (IBAM) che organizza concerti benefici e fondò la Listen Up Foundation per la costruzione di case in Sud Africa e fu un supporter della National Association for the Advancement of Colored People. Dopo il successo del film Il colore viola, Quincy fondò la Qwest Broadcasting Company nel 1993 e la rivista Vibe. 

Chiudo con una sua citazione: «Sono stato fortunato ad essere nato nel momento giusto per essere testimone e partecipare in alcuni dei più grandi eventi culturali di questo paese». Il suo percorso artistico lo ha testimoniato pienamente.

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