Foto © Lino Brunetti

In Concert

Martha Wainwright live a Milano, 23/7/2023

Figlia di Loudon Wainwright III e Kate McGarrigle, sorella del più famoso Rufus, vien facile immaginare che la vita di Martha Wainwright sia stata costantemente immersa nella musica. I suoi primi passi li compie all’ombra del fratello maggiore, per il quale fa la corista, oppure collaborando coi genitori e con la zia Anne, ma sia pur con qualche difficoltà, dal 2005 dà il via a una carriera solista che a oggi conta ben sei album, l’ultimo dei quali l’ottimo Love Will Be Reborn del 2021, che la cantautrice sta ancora portando in tour.

La sera del 23 luglio è passata anche da Milano, in una bella serata estiva che ancora non dava indizi della tempesta imminente. Ad attenderla nel cortile del Castello Sforzesco ci sono purtroppo solo un centinaio scarso di persone, forse anche per via del fatto che i milanesi, nei weekend estivi, preferiscono se possono lasciare la città. Ad ogni modo, Martha non se n’è preoccupata affatto e, fin dalle prime battute, è parsa presa benissimo da tutta la situazione: dall’indubbia bellezza della location, dalla presenza di amici nel pubblico, dal pomeriggio passato in giro per la città e dall’affetto tributatole comunque dallo sparuto pubblico accorso, il quale è stato ripagato da un concerto autenticamente coinvolgente ed emozionante.

Accompagnata da un terzetto di musicisti a basso, tastiere e batteria, con lei impegnata alla chitarra acustica, Martha Wainwright ha dato prova di essere una singer songwriter di grandissimo spessore e classe, una cantante notevole e una performer grintosa e assai simpatica.

Apre il suo set da sola, pagando pegno fin da subito alla musica della madre con una bella I Am A Diamond, per poi, una volta raggiunta dalla band, tuffarsi nel suo appassionante repertorio. Non l’unica cover attinta dal repertorio famigliare quella, visto che durante la serata tirerà fuori anche una Tell My Sister che Kate McGarrigle scrisse a proposito di una figlia nata morta, e una Dinner At Eight molto bella, parte del songbook del fratello Rufus. 

I suoi sono pezzi di cantautorato abbastanza classico, dalla base folk, ma striati sottilmente di blues e di jazz, che la sua voce magnetica, capace di prendere letteralmente il volo, magnificamente gestisce con autorevolezza, sia quando è il proprio repertorio autografo a essere scandagliato – i pezzi dell’ultimo album, certo, ma anche brani tratti da I Know You’re Married But I’ve Got Feelings Too e dagli altri album, oppure una These Flowers tratta dal suo esordio, richiesta dal pubblico ed eseguita verificando prima con la band se se la ricordavano, visto che erano anni che non l’eseguiva – che quando decide di affidarsi a delle cover, oltre a quelle citate, una stupenda versione di Take It With Me di Tom Waits (una delle più belle canzoni mai scritte, l’ha definita) e Dis, quand reviendras-tu? di Barbara, cantata in francese perfetto, essendo d’origini canadesi, con cui ha chiuso nell’unico encore la bella serata, alla quale era doveroso esserci.

In apertura la brava cantautrice italiana Roberta Di Lorenzo, accompagnata al basso da Gualtiero Marangoni.

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