Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel 7 novembre 2021 nel quale Marta Del Grandi calcò per la prima volta le assi dell’Arci Bellezza di Milano. Allora, se la memoria non m’inganna, con ancora in piedi le limitazioni legate al Covid, c’erano i posti a sedere; Marta, dopo l’esperienza fatta col trio Jazz Martarosa, era all’inizio della sua carriera – era infatti una serata di presentazione del suo primo album Until We Fossilize – e lei, comunque già bravissima, risultava timida e molto emozionata.
Tre anni dopo e a poco più di un anno dall’uscita del suo ultimo, bellissimo Selva, che non solo ha raccolto un plauso unanime, ma è stato portato live sui palchi di mezza Italia, stavolta ad accoglierla al Bellezza c’è un sold out che certifica il notevole passo avanti fatto in questo lasso di tempo in termini di apprezzamento, ovviamente anche da parte del pubblico.
Non stupisce, quindi, trovare il locale particolarmente pieno fin dall’apertura affidata a Lumen, pseudonimo della cantautrice di origini pugliesi, ma di stanza a Milano, Silvia Demita, la quale, con non troppa difficoltà, si conquista i favori di un pubblico attento, grazie a un pugno di canzoni di prossima pubblicazione, tra pop e classica canzone d’autore. Difficile dare un giudizio preciso sulla sua musica solo con l’ascolto di questi pezzi voce chitarra, ma lo show è stato davvero molto piacevole e, almeno in un caso, anche emozionante e coinvolgente, tanto che la cantautrice è riuscita a convincere con facilità gli astanti a cantare con lei il ritornello di un pezzo ai più del tutto sconosciuto. Brava, insomma.
Marta Del Grandi si presenta sul palco in trio, con lei a voce e chitarra, Gabriele Segantini a batteria e loops e Vito Gatto a violino ed elettronica. Devo dire che basta l’attacco con Two Halves per capire che sarà una serata speciale, anche superiore alle aspettative. Il suono appare più pieno e stratificato rispetto alle versioni in studio, le interpretazioni di Marta risultano sempre particolarmente intense e colpisce il fatto che i pezzi, dal vivo, non sono affatto una copia carbone di quelli sentiti su Selva, chiaramente l’album più saccheggiato.
In particolar modo, mi pare funzionare benissimo il drumming jazzato e non lineare di Segantini che, unito alle textures di Gatto, movimenta non poco le pop songs di Del Grandi dandogli una prospettiva per certi versi inedita e più avventurosa. Le canzoni funzionerebbero benissimo anche solo voce e chitarra, ma in questo modo vengono letteralmente spedite in un caleidoscopio sonoro di grande classe. Sfilano così bellissime versioni di Mata Hari, Chameleon Eyes, Snapdragon e della stessa Selva.
Per questo suo ritorno al Bellezza, però, Marta ha ideato una serata davvero speciale, con anche degli ospiti. Il primo a salire con lei sul palco è Luca Galizia, meglio conosciuto come Generic Animal, col quale suona prima la sua The Best Sea, singolo non compreso nell’album uscito qualche mese fa, e poi un’emozionante Karaoke, brano invece compreso nel nuovo disco di Generic Animal, nel quale per l’appunto Marta figurava come ospite.
Intermezzo con una delle più belle canzoni del primo album, Totally Fine, e due brani anche con l’altro guest, cioè Adele Nigro/Any Other, con la quale invece è stata eseguita prima una fulgida Stay e poi una cover di quella che Del Grandi ha definito la sua canzone indie preferita, ovvero Heart Of Darkness degli Sparklehorse (come darle torto?). Non l’unica cover della serata, perché subito dopo si è lanciata anche in una rilettura personale di Hotel Supramonte di De André, prima di chiudere tutto con Somebody New e una meravigliosa Marble Season.
Decisamente più spigliata e a suo agio dell’altra volta, molto spiritosa – «Sono famosa per le minchiate che dico sul palco» – con battute sul suo non essere proprio milanese, bensì della gradevolissima Abbiategrasso (cosa che è anche vera, tra l’altro), Marta Del Grandi e la sua band hanno regalato un concerto davvero superbo, che ha lasciato anche intravedere potenziali ulteriori evoluzioni della sua musica per il futuro. È giovane e ha talento, di grandi cose siamo convinti che ce ne farà vedere parecchie.