Recensioni

Lubomyr Melnyk, Fallen Trees

coverLUBOMYR MELNYK
FALLEN TREES
ERASED TAPES/AUDIOGLOBE
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Per i tipi della Erased Tapes Records/Audioglobe esce in dicembre un disco che pare destinato ad essere la colonna sonora per la tragica caduta delle migliaia di abeti rossi in Trentino, dopo la tempesta dei giorni scorsi.

Lubomyr Melnyk, il settantenne pianista di origini ucraine, è un singolare genio musicale, “il profeta del piano”, l’inventore della “continuous music”. Quando si mette alla tastiera fluisce dalle sue dita un continuum sonoro, un flusso ininterrotto di note che scorrono veloci. Per fare un paragone si devono ricordare pionieri della musica moderna senza frontiere come Steve Reich, Philip Glass e soprattutto il Terry Riley del suo disco più “rock” in assoluto, quello della famosa suite In C, che pare sia stato il suo ispiratore. Ecco cosa dice di sé: “il mio corpo è trasformato quando suono. Le mie dita si sentono come i venti del mondo; è come essere fisicamente in una dimensione trascendentale”.

La sua musica si è sempre ispirata alla natura, lui suona cascate di note, fiumi di suoni e Fallen Trees nasce da un lungo viaggio in treno fatto da Melnyk attraverso una foresta. Vedendo degli alberi caduti pensò che sebbene fossero stati uccisi, non erano morti; gli apparvero gloriosi, c’era qualcosa di triste ma al contempo pieno di speranza. 

Ecco allora questa bella suite dal titolo Fallen Trees, divisa in cinque parti che paiono davvero esser state ispirate al dramma degli abeti rossi caduti a migliaia nelle foreste trentine, dopo un tempesta devastante. Preamble, Existence, Apparition, They Are Down, Not Forgotten. Il lungo brano vede, oltre al pianista impegnati anche la cantante Giapponese Hatis Noir e il violoncello di Anne Müller.

Oltre alla suite vi sono anche altri tre brani di cui uno pare esserne l’ideale conclusione, il dolcissimo Requiem For A Fallen Tree. La sua musica vale la pena di essere ascoltata perché non è semplicemente una deriva di neo-classicismo, ma in sé pare contenere quei germi del post-rock che hanno caratterizzato le opere migliori di bands come i Godspeed You Black Emperor!

 

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