Foto © Rodolfo Sassano

In Concert

Little Simz live a Milano, 5/12/2022

Curiosamente mi ritrovo a pochissimi giorni di distanza l’uno dall’altro ad assistere a due concerti d’area hip hop, non esattamente il mondo musicale che frequento di più dal vivo, anche se non ho problemi a dire che è quello uno degli universi artisticamente più rilevanti del momento, specie nelle sue intersezioni con altri generi o nel suo abbracciare l’universo della black music a 360°. Se la musica di Kae Tempest è però hip hop solo fino a un certo punto, essendo più legata al mondo della sound poetry, decisamente di più lo è quella di Little Simz, tra l’altro fresca fresca di vittoria di un Mercury Prize come “Best New Artist”.

Nata a Londra da genitori nigeriani nel 1994 come Simbiatu Abisola Abiola Ajikawo, Little Simz si è presto imposta come una delle rapper più importanti della sua generazione, esordendo ventenne nel 2014 col solo digitale E.D.G.E., ma facendo un salto tra gli artisti che contano sul serio a partire dal quarto album, Grey Area del 2019, e soprattutto con Sometimes I Might Be Introvert, disco ambizioso e ancor più personale dei precedenti, indubbiamente tra i lavori più belli usciti nel corso del 2021 (e intendo in assoluto).

In un mondo, quello dell’hip hop, che almeno nelle sue varianti più note e stereotipate è ancora oggi a prevalenza maschile e pervaso da un’ostentazione del successo e dei suoi simboli che probabilmente ha definitivamente fatto il suo tempo, riducendosi a luogo comune ormai privo d’alcun interesse, Little Simz ha portato una sensibilità femminile e un modo di raccontare le cose dove, al contrario, l’importanza ce l’hanno gli esclusi, gli ultimi, quegli introversi dei quali lei si fa portavoce, in racconti nei quali non viene mai dimenticato anche il contesto sociale di provenienza e in cui l’essere una donna e l’essere neri è cosa da portare con orgoglio.

Una voce importante quella di Little Simz, esplicitata in canzoni dove le parole hanno un peso forte ovviamente, ma dove non per questo si rinuncia a una componente musicale di grandissimo spessore – in un disco come l’ultimo potete trovare in un lussurioso sound, favolosamente orchestrato dalla produzione di Inflo, oltre alle influenze urban e alle classiche sonorità hip hop, anche drappeggiature soul, afrobeat, reggae – e alla sacrosanta voglia d’intrattenere, così da mettere a punto una proposta musicale interessante a più livelli.

Al contrario della volta precedente in cui l’avevo vista, nella quale era accompagnata dalla sua band, di fronte a un Fabrique strapieno e giustamente sold out, si è presentata soltanto col fedele MC OTG, riallineandosi a un tipo di show di stampo più platealmente hip hop.

A vedere soltanto la consolle sul palco, da quel vecchio rocker che sono, mi è chiaramente venuto da storcere il naso, ma sono davvero bastati un paio di pezzi per cambiare velocemente idea. Little Simz è una vera forza della natura: rappa a tutta velocità senza cedimento alcuno, salta da una parte all’altra del palco, balla, entra nel pubblico durante un pezzo e in un altro paio suona il basso o una tastiera.

Rispetto ai concerti con la band, tutto risulta più affilato e asciutto, col beat in primo piano, anche se in taluni pezzi l’orchestralità nelle basi permane. Più che altro, tutto il peso della performance finisce su di lei, sulla sua presenza, la sua voce, sul suo incredibile carisma esposto con naturalezza, il tutto aiutato da una semplice, ma molto efficace scenografia di luci alle sue spalle.

Il grosso della scaletta verte sui pezzi di Sometimes I Might Be Introvert, in pratica come se ci si trovasse di fronte a uno spettacolo a tema. In mezzo a pezzi come I Love You, I Hate You, Speed, Introvert, la splendida doppietta Point And Kill  e Fear No Man, s’infilano però anche alcuni brani forti di Grey Area, vedi Boss Selfish ad esempio, oppure Venom, tenuta per la fine dopo alcuni dei momenti più intensi dello show, ovvero Miss Understood e Woman – con discorsi sul grande potere che ha la musica d’unire e la considerazione di quanto sia cresciuta la sua fan base anche qui in Italia dall’ultima volta – e l’anticipazione di un nuovo brano, suonato due volte di fila, Moving Alone, a primo ascolto un po’ diverso dal solito, con molto autotune e super boombastica nella musica.

Vedremo, dato che, mentre scrivo, Little Simz ha annunciato col messaggio che vedete qui a fianco l’uscita di un nuovo disco, intitolato No Thank You e fuori tra pochissimi giorni, il 12 dicembre, su Age 101 : Music.

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