Foto © Lino Brunetti

In Concert

Laura Agnusdei live a Milano, 9/3/2025

Per chi scrive, Flowers Are Blooming In Antarctica è uno dei dischi più interessanti usciti nel 2025, non soltanto tra le cose italiane, ma proprio in assoluto. Mette in mostra tutto il talento e la fantasia compositiva di Laura Agnusdei, sassofonista bolognese già autrice di un esordio uscito in epoca pre-pandemica, di numerosi progetti di sonorizzazione intrecciati con le arti visive e di collaborazioni con musicisti come James Jonathan Clancy e band come i Julie’s Haircut, coi quali ha suonato dal vivo.

Da non perdere quindi la possibilità di testare anche live la bontà della sua proposta. Una chance arriva grazie a un concerto al Biko di Milano, per l’occasione anche discretamente pieno, a riprova della possibilità che, anche una proposta indubbiamente laterale e difficilmente classificabile come questa, ha di attirare numerosi ascoltatori curiosi.

In apertura, il set di Porta D’Oro, progetto di Giacomo Stefanini, precedentemente attivo in Kobra, Ondakeiki e parte del collettivo Sentiero Futuro. Così come il disco di Laura Agnusdei, anche il suo Così Dentro Come Fuori è uscito per la sempre interessante Maple Death, ma in questo caso, mentre le sue canzoni criptiche e confessionali funzionano abbastanza bene come ascolto casalingo, eseguite su un palco fanno una certa fatica ad attirare realmente l’attenzione, anche per via dell’atteggiamento fin troppo informale di Stefanini, uno che sembra stia suonando a casa sua per sé stesso e neanche con tutta questa convinzione. Fa certo parte del personaggio e, in una certa qual misura, rende il tutto anche abbastanza autentico nel suo ignorare platealmente qualsiasi tentazione di facile accessibilità, ma allo stesso tempo non contribuisce certo a rendere la performance memorabile.

Tutt’altra storia quando a salire sul palco è Laura Agnusdei (sax, electronics ed effetti), accompagnata da Jacopo Buda (tromba, synth, electronics) e da Edoardo Grisogani (percussioni, drum pad, synth). I suoni che i tre riescono a tirare fuori dai loro strumenti danno vita a un qualcosa di molto più rigoglioso e brulicante di quanto una formazione a tre farebbe pensare. La performance è tutta basata sui pezzi dell’ultimo album, concept che, in modo assai intrigante, tenta di evocare contemporaneamente un mondo ecologicamente al collasso, ma nel quale la vita, nonostante tutto, ha ancora modo di nascere e fiorire.

La cosa ha una sua trasposizione sonora, in pezzi ritmicamente e texturalmente intricati, dai quali però emergono melodie tortuose ma spesso giocose, divise tra sprazzi di jazz, tropicalismo singultante e black music difficile da irregimentare in qualcosa di univoco, anche grazie al continuo affastellarsi di particolari e suggestioni diverse, date da sample vocali, esotismi iper fantasiosi, sminuzzamenti ritmici e da un uso sempre sapiente dell’elettronica.

Bellissime le composizioni e bravi i tre coi loro strumenti, a partire dalla stessa Laura che, spesso, dà l’impressione di non voler eccedere col suo sax, preferendo servire nel miglior modo possibile i vari pezzi, originalissimi, senz’altro poco convenzionali, ma sempre allo stesso tempo molto comunicativi, per nulla ostici e pertanto molto apprezzati da tutto il pubblico presente. Aspettiamoci, in futuro, altre grandi cose da questa bravissima musicista.

Questo mese

INDICE BUSCADERO

The Junior Bonner Playlist

Backstreets Of Buscadero

Facebook

ADMR Rock Web Radio

La Linea Mason & Dixon blog

Rock Party Show Radio