«Mi sono preso una pausa dalle registrazione del nuovo album dei Sensational Space Shifters per sostenere questa causa utile e importante. Quando guardo il telegiornale e vedo queste persone sfollate da odio e ignoranza, so che sono esattamente come voi e me. Tutto quello che vogliono è vivere in pace e vedere i propri figli crescere amati, nutriti e istruiti. Ci sembrano lontani milioni di miglia: vivono nei campi profughi, in condizioni molto inferiori agli standard di sostenibilità.
Quando ho sentito che alcuni dei miei amici sono scesi in campo organizzando una serie di concerti per raccogliere fondi da trasformare in cibo e medicine, mi sono deciso ad aiutare, in qualsiasi forma. Una cosa voglio che sia chiara: come tutti gli altri membri di questo tour, eseguirò una o due canzoni per sera, e nulla di più. Non sto prendendo una posizione politica. L’organizzazione alla quale verranno devoluti gli incassi è religiosa. Questa chiamata è per cercare di portare un aiuto concreto, per quello che potremo fare».
Con queste parole Robert Plant ha illustrato le ragioni della sua partecipazione a una serie di concerti, solo americani, iniziati al Boulder Theatre dell’omonima città del Colorado, il 6 ottobre scorso al fianco di Emmylou Harris. Robert Plant, in realtà non fa esattamente parte del cast originale del tour, che comprende, oltre alla Harris, Steve Earle, Buddy Miller, i Milk Carton Kids e Patty Griffin (già parte dei Band of Joy di Plant), e la sua partecipazione inizia a partire dalla data del 12 ottobre a Milwaukee.
Il tour ha come scopo la raccolta fondi da destinarsi all’organizzazione Jesuit Refugee Service. Qui il tour completo: www.jrsusa.org/campaigns_focus?TN=PROMO-20160707043431