Recensioni

Johnny Cash, Songwriter

JOHNNY CASH
SONGWRITER
UMG RECORDINGS
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Registrate all’inizio del 1993 poco prima di incontrare il produttore Rick Rubin per quelle che sarebbero diventate famose come American Recordings , le undici canzoni di Songwriter dovevano costituire un album poi accantonato perché Johnny Cash fu talmente assorbito da quella partnership musicale da proseguire una collaborazione durata per i restanti anni della sua vita.

Quei demo furono registrati nei LSI Studios di Nashville e rimasero nel cassetto fino quando, trenta anni dopo, il figlio di Johnny Cash e June Carter, John Carter Cash li ha scoperti e col produttore David “Fergie”Ferguson ha isolato la voce e la chitarra acustica dell’autore per poi darne nuova vita, aggiungendovi parti strumentali con musicisti che avevano già suonato col padre. Nella Cabin di Hendersonville nel Tennessee dove Johnny Cash  era solito scrivere, registrare e rilassarsi, il figlio John Carter, chitarrista e co-produttore del progetto, con l’aiuto del fidato tecnico di studio del padre, David Ferguson e dell’altro tecnico Trey Call, ha ridotto gli originali alla sola voce e chitarra  e plasmato quel materiale grazie agli interventi del chitarrista Marty Stuart, del bassista Dave Roe e del batterista Pete Abbott.

Il risultato raggiunto è prodigioso, rispettare il sound dell’epoca con un approccio di misura e di eleganza, un sottile lavoro di interventi calibrati che preserva il cuore delle canzoni proiettandole in un contesto moderno. Fondamentale il ruolo di Ferguson, probabilmente una delle persone che sapeva meglio cosa piaceva a Johnny Cash, ingegnere del suono dello studio di Jack Clement dove Cash amava registrare e con cui aveva lavorato nella maggior parte degli album per la Mercury e per le American Recordings, grazie all’aiuto del quale sono stati selezionati i musicisti protagonisti di Songwriter,  album che permette di recuperare canzoni che mostrano l’ampiezza della scrittura di Cash secondo una veste che suona come se l’artista l’avesse registrato oggi.

Il chitarrista Marty Stuart che suonò con Johnny nei Tennessee Three negli anni ottanta, il bassista Dave Roe in tour con l’artista nella decade successiva e il batterista Pete Abbott, già con la Average White Band, sono il nocciolo  strumentale dell’operazione, a cui si sono aggiunti Matt Combs (chitarra acustica e mandolino), Mike Rojas (Hammond B3 e pianoforte), Russ Pahl (chitarra, basso, dobro e steel), Sam Bacco (percussioni), Ana Cristina Cash (cori) e altri invitati tra cui Dan Auerbach , Harry Stinson, Vince Gill e Waylon Jennings la cui voce è stata salvata dalle originali session di I Love You Tonite Like a Soldier.

“Nell’approccio siamo andati dritti alle radici, per quanto riguarda il suono, e abbiamo cercato di non esaltarlo eccessivamente, afferma John Carter Cash –  l’abbiamo costruito come se papà fosse nella stanza. Fergie e io abbiamo trascorso migliaia di ore con papà nello studio di registrazione e quindi abbiamo cercato di comportarci come se fosse l씓Conosco John Carter da quando era un ragazzo, aggiunge Ferguson – quindi è stato fantastico poter lavorare con lui. Mi ha lasciato molta libertà d’azione, soprattutto in termini di groove e cose del genere. Siamo andati proprio nella stessa direzione. Non c’è mai stata una conversazione o un piano su un prodotto finale, si è semplicemente trattato di fare del nostro meglio”.

Quelle di Songwriter  sono undici canzoni che parlano d’amore, dolore, bellezza, famiglia, salvezza spirituale, lotte personali e redenzione con quella profondità vocale e compositiva e quella lucidità che hanno reso Johnny Cash una leggenda, con l’aggiunta di un pizzico di spensierato umorismo. Undici gemme di saggezza, tormento e passione, a cominciare dalla stupenda Hello Out There, afflato vocale gospel trasformato in una visionaria dimensione  cosmic-country, dal magnifico riff di Marty Stuart e dalla dilatata steel di Russ Pahl, un messaggio di salvezza che l’autore aveva registrato poco prima della collaborazione con gli U2 per The Wanderer. 

Non da meno è la seguente Spotlight, canzone sulla perdita di un’amore impreziosita dalla chitarra bluesy di Dan Auerbach, dalle percussioni di Sam Bacco, con l’ arrangiamento d’archi di Matt Combs che accompagna l’inconfondibile voce di Cash, una vera radiografia dell’anima. Drive On, come Like a Soldier,  facevano parte del primo capitolo delle American Recordings, la prima risplende nel lavoro di 4 chitarre in contemporanea (Stuart, John Carter Cash, Wesley Orbison, Russ Pahl) e parla delle difficoltà sopportate dai veterani di guerra del Vietnam, comunicando attraverso un sound rarefatto tutto quel dramma; la seconda tratta invece della lotta di Cash contro la dipendenza. Scritta dopo un periodo in un centro di recupero si muove su una linea country-folk con la voce di Cash che sembra cercare una rinascita accompagnato dall’amico Waylon Jennings, uno degli outlaw della country music.

Due toccanti canzoni d’amore, entrambe dedicate alla compagna della sua vita June Carter, deceduta tre mesi prima della sua scomparsa nel 2003, ritraggono un Cash accorato, signorile nel condensare in poche note e parole, con pacata discrezione, un estratto di storia personale sua e della famiglia. I Love You Tonite è una commovente lettera d’amore scritta alla moglie nel 1991, mentre Poor Valley Girl parla sia di June che di sua madre Maybelle Carter e lo fa coi modi tipici del country più asciutto e domestico, col tocco raffinato del dobro di Russ Pahli , il contrabbasso di Dave Roe ed il contributo vocale di Vince Gill.

Sulla stessa falsariga, Soldier Boy è un estratto di arte della semplicità, rappresentazione di una voce universale che all’epoca in cui questi demo furono realizzati era piuttosto ignorata. Cash si trovava in una fase di pausa della sua carriera, non aveva ottenuto quello che gli era dovuto seppure avesse firmato un pezzo di storia musicale a stelle e strisce, solo le American Recordings  riporteranno la giusta e meritata attenzione sulla sua opera. A maggior ragione Songwriter, dal punto di vista lirico,  è album imprescindibile di un artista colto in un momento particolare della sua vita, con canzoni per la maggior parte inedite, “rivestite” a nuovo con l’intento di portare nuove persone a scoprire e approfondire la conoscenza di un artista tanto importante.

Un autore che in Have You Ever Been To Little Rock  esprime l’orgoglio per la sua terra natale su una bellissima melodia tradizionale, mentre il tema della dolcissima  She Sang Sweet Baby James  ruota attorno ad una giovane madre single che canta Sweet Baby James di James Taylor per confortare il suo bambino. Johnny era un fan di Taylor sin da quando quest’ultimo si esibì nella prima stagione del “Johnny Cash Show” nel 1971.

Se Well Alright, attraverso il ritmo sardonico del classico boom chicka boom, propone con umorismo l’incontro casuale tra una lei ed un lui in una lavanderia a gettoni, Sing It Pretty Sue, estratta dall’antico booksongs di Cash, è la confessione di un fan che abbandonerà ogni pretesa e non dirà a nessuno del loro incontro riguardo a lei che ha rinunciato a tutto per una carriera affascinante ed essere una star di proprietà pubblica.

Chitarre acustiche ed elettriche, sezione ritmica in punta di piedi per non privare la scarna poesia degli originali, sfumature e dettagli centellinati ad arte, lap steel e contrabbasso, melodie che pulsano di amore e sofferta esistenza, Songwriter  presenta undici canzoni di rara bellezza, ancora più accattivanti con questo ritocco sonoro, il giusto riconoscimento a uno dei grandi autori, narratori e cantanti della musica popolare americana, degno di sedere a fianco di Woody Guthrie, Hank Williams, Muddy Waters,  Bob Dylan. 

Songwriter  è disponibile nella versione singolo CD con gli undici titoli citati e nella versione doppio CD con altri titoli noti del suo repertorio e brani ri-registrati negli anni ottanta.

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