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Jama Trio, 11:11

Copertina-Album-Jama-Trio-11-11JAMA TRIO
11:11
Jama Trio
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Sentendo questo piccolo disco, un esordio, sono rimasto colpito. Per diverse ragioni. Il disco è cantato in inglese e, data la padronanza della lingua e la professionalità del suono, tutto farebbe supporre che la band fosse Americana. Invece sono italiani e, questo mi sorprende ancora di più, sono una band locale. Infatti i Jama Trio nascono nei dintorni di Gallarate, tra Vanzaghello e Castano Primo che, mai e poi mai, avrei pensato fossero delle lande rock. Almeno a questo livello.
Gianmario Jama Ferrario, vici e chitarre, Massimo Allevi, basso, Francesco Croci, batteria. Un trio dal suono molto yankee con una forte impronta folk – blues ed un repertorio, ma anche un modo di fare musica, che non ha nulla di italiano. Hanno un paio di EP alle spalle e qualche esperienza in band dal suono diverso, ma l’impronta, il suono del Jama Trio, ha una personalità molto delineata. Le canzoni sono tutte di Ferrario, con la sola eccezione del traditional I’m A Pilgrim e di A Hard Rain’s A-Gonna Fall, di Bob Dylan. Non tutto è perfetto, ovvio, si tratta pure di un esordio sulla lunga distanza, ma il suono, la passione e le canzoni stesse valgono un ascolto, questo è poco ma è sicuro. Prendiamo I’m A Pilgrim, la versione è decisa ed intensa, con un uso di voci in stile gospel di grande impatto e non sfigura minimamente di fronte ad altre versioni. Che dire poi della cover dylaniana, affrontata con uno spirito ed una personalità che lasciano di stucco: ci vuole coraggio, ma bisogna essere anche bravi per farla come la fa Ferrario. E poi ci sono le loro canzoni dove folk e blues, gospel e rock si mischiano abilmente, con influenze che vanno dal folk più classico a Tom Petty e ai Black Crowes. Canzoni che si intitolano No Shelter, ritmo e belle voci, oppure In My Morning Glory, e anche qui le voci sorprendono. 11:11 è una canzone fluida, Mark Lenders una ballata folk diretta con un ritornello ben costruito. Everybody Is Going To Hell,Oh Lord Save Us è puro gospel, made in Vanzaghello. No, non scherzo, ma questo dimostra che, quando c’è amore, cultura ed una bella base di conoscenza musicale, non bisogna essere in Alabama per incidere una canzone come questa. Ci sono altre buon canzoni, prima della fine, come Country Song (Take 3), oppure Strenght, che ha un bell’intro di chitarra o, ancora, The Last Man on The Earth, un blues notturno.

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