Interviste

Intervista a Samantha Fish

IN ATTESA DEL SUO CONCERTO MILANESE DEL 2 APRILE AI MAGAZZINI GENERALI, ABBIAMO POSTO ALCUNE DOMANDE A SAMANTHA FISH 

 La prima volta che ti vidi in concerto fu al Blues&BBQ Festival del 2018 a New Orleans e fu un grande show con una super band. Hai realizzato parecchi dischi ma il tuo carisma è nato facendo tantissimi concerti. Growing up in public! Hai lavorato duro e i risultati si vedono, ma permettimi di dire che il tuo ultimo album Faster suona un po’ troppo pop per chi ha amato il tuo incendiario rock-blues. Il tuo recente Ep The Stardust Session con Jesse Dayton pare invece un ritorno alle radici, cosa ne pensi?

Faster era un album che registrai durante il Covid. Ho lavorato con un produttore incredibile di nome Martin Kierszenbaum. L’intenzione era un disco di rock n’roll  mischiato a del pop spigoloso. Grandi melodie e ganci chitarristici…..… ma qualsiasi  cosa di come sono io come artista è attribuibile al blues. Ho imparato a suonare la chitarra a Kansas City, è così che sono stata plasmata musicalmente. Stilisticamente Faster e Stardust Sessions sono molto diversi, uno è un album completo di materiale originale, l’altro un Ep di cover. Con l’ Ep volevamo dare un precursore a ciò su cui stiamo lavorando ora. Quelle tre canzoni  riassumono le nostre intenzioni riguardo al nuovo album che uscirà……e sono proprio grandi canzoni.  

L’Ep contiene Brand New Cadillac, è una canzone di Vince Taylor ma resa famosa dai  Clash,  qual’è la versione che ti ha ispirato?

Apprezzo entrambe le versioni……..ma quella dei Clash era costantemente nella mia mente quando l’abbiamo incisa.

Nell’ Ep c’è anche una canzone di Townes Van Zandt e Feelin’ Good di Magic Sam, sembra veramente che le tue preferenze vadano al folk e al blues del passato, è la conferma dell’immortalità della grande musica Americana? Sei di Kansas City dove c’è una grande tradizione di jazz….

Penso che la grande musica sia senza tempo e c’è ottima musica in ogni genere che è senza tempo. Io preferisco musica fatta con una strumentazione vera, reale. Amo i cantanti pieni di sentimento che lo trasmettono al cuore. Tutto ciò che si connette ad un livello più profondo può esistere oltre il momento contingente. Questo è ciò che la grande musica è per me, e si……io amo i classici. Ma credo anche che ci sia grande musica davanti a noi. 

Perchè la scelta di Jon Spencer per la produzione del prossimo album Death Wish Blues? Che album sarà? Ci saranno cover o solo materiale scritto da te con Jesse Dayton?

Sono una grande fan di Jon Spencer da quando ero teenager. Penso che ciò che ha fatto con RL Burnside sia incredibile. Insieme hanno portato il blues in un altro luogo  e ha reso RL Burnside un culto tra i ragazzi che seguono il rock n’roll. Jesse ed io avevamo una idea specifica e comune di ciò che volevamo inserire nella realizzazione di questo album e abbiamo pensato che Jon fosse la persona  perfetta per mettere insieme tutto questo. Abbiamo co-scritto 12 canzoni per un album di materiale tutto originale. E sarà un disco di alt-blues con elementi di rock n’roll. 

Se tu dovessi consigliare uno dei tuoi dischi a qualcuno che non ti conosce, cosa raccomanderesti?

Di solito raccomando il nuovo album,  perché è la cosa che troveresti nel nostro spettacolo dal vivo. È la cosa di cui di solito sono più orgogliosa… ed è ciò che più si avvicina a chi sono come artista in questo momento.

Sei un eccellente chitarrista così come una buona songwriter e cantante, quali chitarristi  hanno avuto peso per il tuo stile?

Ho imparato da tanti musicisti blues e rock n’roll. Ho sempre amato i chitarristi super emotivi come BB King, Freddie King, Mike Campbell, Keith Richards, Derek Trucks, Junior Kimbrough, Hubert Sumlin, Jessie Mae Hemphill.

Per info e biglietti del concerto a Milano, qui.

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