Recensioni

Francesco Guccini, Se io avessi previsto tutto questo

gucciniFRANCESCO GUCCINI
Se io avessi previsto tutto questo – Gli amici, la strada, le canzoni
EMI 4CD
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a cura di Andrea Parodi

Gli amici, la strada, le canzoni è il sottotitolo del cofanetto Se io avessi previsto tutto questo di Francesco Guccini pubblicato dalla Universal in versione Deluxe (4 cd) e Super Deluxe (10 cd). Verrebbe voglia di chiedere a Guccini se valeva davvero la pena passare una vita a scrivere canzoni se avesse previsto tutto questo. Se avesse previsto un giorno di gettare la spugna e smettere di scrivere, di perdere interesse verso la musica. Guccini non ha smesso di comunicare con la gente, ha solo cambiato il modo nel farlo e preferisce il romanzo alla canzone. Eppure proprio in quel sottotitolo ci sono tutte le risposte che cerchiamo perché gli amici, la strada, le canzoni sciolgono ogni dubbio verso la nostalgia e la bellezza di una vita.

Guccini dice di aver perso interesse perché stanco di sentire canzoni (per lo più) d’amore vuote di contenuti. Forse la sua curiosità non è stata tale per accorgersi che non mancano le canzoni, ma sono le radio e i media che in Italia non hanno mai dato spazio a questo tipo di musica. Le stesse radio e TV che lo stanno intervistando e celebrando in questi giorni. È stato un anno importante il 2015 per Francesco che a giugno ha compiuto 75 anni. Il Club Tenco gli ha dedicato l’intera rassegna della Canzone d’Autore a Sanremo invitando tutti gli ospiti coinvolti a omaggiare il Maestrone con una sua canzone e organizzando tantissimi eventi su di lui.

E così è arrivata anche la traduzione in inglese di Autogrill di Bocephus King (qui: http://goo.gl/dldlNS) e sono stato testimone di un incontro surreale in una piccola aula di scuola nell’antico quartiere della Pigna: Guccini è entrato per caso proprio mentre Bocephus e la sua band stavano provando per la prima volta il pezzo. Ho visto sul volto di Francesco l’emozione sincera e ho visto Bocephus cercare di convincerlo in tutti i modi a suonare qualcosa insieme. Ma se non ci è riuscito lui, col suo entusiasmo e la sua innocenza in quella piccola stanza fuori dal mondo, e soprattutto se non ci sono riusciti i suoi musicisti di una vita la sera finale del Tenco sul palco del Teatro Ariston, purtroppo temo che bisognerà rassegnarsi.

Riascoltando le canzoni di questo cofanetto questa accettazione si fa ancora più amara e mi inchino davanti alla partenza esplosiva del primo cd con L’Avvelenata, Eskimo e La Locomotiva, simboli di anni di protesta, ancora così attuali. Il Cd 1 e 2 sono una collection delle più belle canzoni registrate in studio. 30 brani, 2 ore e mezza di musica, un inedito (Allora il mondo finirà) e una versione alternativa di Eskimo. Auschwitz, Il vecchio e il bambino, Piccola Città, Argentina, Venezia, Vedi cara, Cirano, Canzone per un’amica, Canzone delle osterie di fuori porta… solo per citarne qualcuna.

C’è la provincia emiliana, il grande sogno americano, ci sono le radici, il sapore di quegli anni, c’è la rivolta, c’è l’amore, raccontato come solo Francesco sa fare (e Claudio Lolli) senza retorica, a volte con rabbia, a volte con ingenuità. Sono tutte sfumature di un’unica lunga ballata, piena di dettagli, particolari, la ragazza al bancone dell’Autogrill che mescola birra chiara e Seven up che fa partire un film nella sua mente, come per gli occhi della Passante in cui si perde Fabrizio De Andrè. L’innamoramento di un attimo è lo stesso, ma se De Andrè idealizza la storia, Guccini riesce sempre a dissacrare qualsiasi cosa, anche dopo averla portata alle stelle, con un nel “in culo a tutto il resto”. Forse il livornese Bobo Rondelli ha eredito questa capacità di Guccini di passare con disinvoltura dal serioso al comico. Tuttavia per Bobo restano due registri lontani, da utilizzare in momenti e canzoni diversi. Bobo quando canta una canzone profonda lo fa in punta di piedi, quasi come se provasse più vergogna di quando inveisce e dice parolacce.

La forza di Guccini sta nell’aver mischiato continuamente i toni, nell’aver sdoganato un certo tipo di espressioni, di aver provocato e commosso un attimo dopo o perfino nello stesso momento. Amore e Rivoluzione che si fondono assieme. Il Cd 3 è La Strada, un estratto di materiale dal vivo che si apre con un altro inedito: L’Osteria dei Poeti, dal mitico Folkstudio di Roma nel 1974. Scirocco, il Pensionato (splendida) e Amerigo arrivano da un concerto a Vienna del 1992. 15 canzoni, registrate nel corso degli anni in luoghi diversi, le ultime a Roma nel 2010 (Canzone per Piero, Vorrei).

Il Cd 4 è dedicato alle collaborazioni, agli Amici. Ci sono duetti con Vecchioni, Modena City Ramblers, Lucio Dalla & Gianni Morandi, Enzo Avitabile. C’è una cover di Tenco (Lontano Lontano) e una di Vladimir Vystoskij (Il volo interrotto). 15 canzoni, tante rarità, che completano questo bellissimo cofanetto dedicato a un Maestro della canzone d’autore e della cultura del nostro paese. Vi ricordo che esiste anche la versione Super Deluxe con addirittura 10 cd e un libro fotografico.


gucciniFRANCESCO GUCCINI
Se io avessi previsto tutto questo – Gli amici, la strada, le canzoni
EMI 4CD
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a cura di Guido Giazzi

Pubblicato sotto le feste natalizie questo lavoro antologico di Francesco Guccini è un’opera monumentale che sazierà la curiosità dei molti seguaci del cantante modenese da troppo tempo lontano dalle sale di registrazione. L’opera è fruibile sia in una versione Deluxe costituita da 4 CD oppure in una versione Super Deluxe con ben 10 CD e un libro di 100 pagine, scritto da Francesco, in cui ogni brano viene presentato e raccontato nei dettagli.

Inutile sottolineare come Guccini sia un pezzo di storia italiana e le sue canzoni – imparate a memoria – hanno attraversato la strada di molti ragazzi oggi diventati uomini ma ancora le sue canzoni riescono ad affascinare – sarà per le chiare tematiche, sarà per la granitica figura del personaggio, sarà per la forza mnemonica che hanno i testi con le rime baciate – anche un pubblico che non era ancora nato quando Guccini incideva le prime canzoni. Io ho molti ricordi legati alle sue canzoni: ricordo che L’Isola Che Non C’era, titolo dell’album e brano omonimo, tratta da una poesia di Gozzano – poeta crepuscolare dato in pasto a gente che amava Bukowski – aveva delle liriche davvero intense e inusuali per quegli anni. Ricordo inoltre l’emozione di mio padre quando gli feci sentire Auschwitz (versione Equipe 84): per lui che aveva conosciuto persone mai più ritornate dai campi di concentramento e per lui che aveva letto Tu passerai per il camino, che un ragazzo avesse potuto scrivere quella canzone, rivalutò in toto il giudizio sui giovani cinici e immaturi.

Ecco, io penso che tutti abbiano nel cuore almeno un brano di Guccini e questa antologia costituita da 4 CD contenenti il meglio di questo artista in studio impreziosito da due inediti, Allora il mondo finirà, tratto da Folk Beat n.1 del 1967 (un album molto Dylan oriented) e una versione alternativa di Eskimo (1978), altra canzone simbolo dei ragazzi durante e dopo le lotte studentesche del 1968. Oltre a ciò vi sono ben quattro CD contenenti il meglio dal vivo, tutte registrazioni mai pubblicate di Francesco in concerto e infine il decimo CD, molto interessante, contiene rarità, duetti e due brani strumentali incisi qui per la prima volta.

Adesso Guccini si è ritirato nei suoi possedimenti in quel di Pavana, ha abbandonato la musica e i concerti e si dedica alla scrittura con libri dedicati alla memoria della sua giovinezza, libri che riscuotono sempre un buon successo di pubblico e critica: l’ultimo pubblicato pochi mesi fa da Mondadori si intitola Un Matrimonio, Un Funerale, Per Non Parlare del Gatto. Un tempo tra amici ci si divideva tra il poetico De Andrè e il più terreno Guccini: oggi questa divisione non ha più senso, entrambi hanno rappresentato moltissimo per la musica e la cultura del nostro Paese. Guccini come e più di Dylan, non ha mai abbandonato la EMI, la sua casa discografica, per fedeltà o pigrizia, chissà, come Dylan si è circondato di una schiera di musicisti che più che una band, sono stati principalmente un gruppo di persone legate da forte e duratura amicizia, sempre rallegrata, prima e dopo e a volte anche durante i concerti, da cibo e buon vino.

Sia la versione Deluxe (due CD in studio, un CD dal vivo e un’altro CD contenente le rarità e i duetti), sia la più costosa Super Deluxe raccontano il percorso artistico di un ragazzo che voleva diventare professore di lettere (anche sua madre lo voleva) e per vicissitudini al di fuori dalla sua volontà, è diventato uno degli artisti più amati e più rispettati del mondo musicale italiano. Quattro stelle con lode, sperando sempre che smetta per un attimo di scrivere libri ed imbracci ancora la chitarra per regalarci ancora qualche canzone.

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