Recensioni

Floating Points, Cascade

FLOATING POINTS
Cascade 
Pluto/Ninja Tune
***1/2

Credo sia meglio avvisare subito il lettore che Cascade è un disco di dance-music elettronica. Magari affascinante, di sicuro gioiosamente ipnotica, di quelle meglio riuscite data anche l’intelligenza musicale del suo autore, Samuel Shepherd, DJ, titolare di un PhD in neuroscienze e meglio noto, appunto, come Floating Points. Ma questo, fatto salvo qualche brano, resta un disco di quelli fatti per muoversi. Non sono accettati reclami o resi, in caso; per i più curiosi e avventurosi, però, si tratta di un autore che può riservare piacevoli sorprese e ritengo lo si possa ascrivere ai nomi più interessanti e attuali del panorama musicale d’oltremanica.

Vale la pena di ricordare che il lavoro precedente di Floating Points, Promises (2021) vantava l’ultima, straordinaria incisione del sax di Pharoah Sanders e il contributo della London Symphony Orchestra. Un disco acclamato da buona parte della critica internazionale, filato dritto tra i migliori dell’anno per molte testate, sino a risultarne il vincitore per alcune delle più significative. E non è poco. Si può restare un po’ confusi, immagino, ma Promises, disco davvero notevole che fondeva ambient, jazz ed elettronica in modo magistrale, rimane una splendida eccezione nel corpus artistico di Shepherd.

L’autore, già dai suoi primi passi, ha indirizzato la propria ricerca verso l’ambito più elettronico nonostante un background di influenze stilistiche davvero variegato e colto, che spazia dai classici francesi di fine Ottocento e inizi Novecento (tra simbolismo e minimalismo, come Debussy e Satie) sino al jazz giocato sulle tastiere di un Gil Evans, e ad altre espressioni più moderne ed avanguardistiche che fanno capo a Reich, Glass, Eno e molti altri. Per chi non ha ancora smesso di leggere vale allora la pena di ricordare, oltre al succitato Promises, l’esordio su lunga distanza di Floating Points, Elaenia (2015), album davvero maiuscolo nella ricerca di una propria voce, con momenti di pura magia. Lo stesso si può dire per l’EP successivo, Kuiper (2016), solo due brani di lunga durata dei quali il primo, che dà il titolo al disco stesso, resta uno degli apici di Floating Points e una vera summa, straordinariamente orchestrata e cadenzata da un drumming che avrebbe fatto la felicità di Jaki Liebezeit (Can), delle sue influenze musicali.

Con quest’ultimo Cascade si ritorna più dalle parti di Crush (2019), dove la voglia di ritmo veniva comunque qua e là smorzata da incursioni più ambient e minimali, ma in termini di ballabilità, be’, qui si alza decisamente il tiro. Nove brani per poco meno di un’ora di musica dove già le iniziali Vocoder [Club Mix], Key 103 e Birth4000 spiegano bene cos’avesse in mente Shepherd al momento di confezionare l’opera: è musica disco, fatta per muoversi, inutile dilungarsi con dissertazioni o altre spiegazioni totalmente inutili. Per quanto riguarda l’ultimo brano citato, qui si arriva quasi alla citazione di Giorgio Moroder e dei suoi vecchi lavori con Donna Summer. Troppo? Non saprei, qui si balla.

La successiva Del Oro, pur rispettando i canoni appena descritti, mette in cantiere un cambiamento su basi trance, mentre da Fast Forward in poi il suono si fa più etereo, la presenza di percussioni tradizionali lo rende più appetibile per orecchie poco avvezze a queste sonorità. Uno dei brani migliori, ma il cui titolo stesso non fa sfuggire dal suono speed-dance che domina il disco. Arriva Ocotillo e troviamo addirittura un’arpa, per un brano bello e debitore di certa elettronica teutonica dove sembra di tornare alle prime cose di Floating Points. Qui non si balla più ma si ascolta e lo stesso vale per Afflecks Palace, agitata e disturbata, di nuovo percussioni tradizionali oltre al resto dei marchingegni, con un bel solo finale di batteria. L’ultima Ablaze esce dal contesto e ci porta più dalle parti di Sakamoto ed Eno, quasi a voler annunciare un nuovo cambio di rotta per il disco successivo. Staremo a vedere: intanto Cascade, spiazzante ma a suo modo affascinante, per quanto lontano dalle vette di Elaenia e del precedente Promises ci riporta un nome significativo della scena musicale odierna, un autore che merita attenzione.

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