In Concert

Explosions In The Sky live a Milano, 31/05/2016

Nelle vicinanze del Circolo Magnolia c’è effettivamente un’aeroporto, ma gli Explosions In The Sky sembrano piuttosto scesi da un’astronave, anche se non sono affatto marziani, visto che parlano perfino un passabile italiano, bensì cinque ragazzi texani intenti a vivere un sogno, come spiega Munaj Rayani non appena salito sul palco estivo del locale, sotto un cielo che promette pioggia.

Ad essere spaziale è solo la musica emozionate e visionaria, che per un’ora e mezza si riversa su una platea decisamente affollata ed entusiasta, tra nebbie color porpora, sfondi di un blu intenso e suggestivi fasci di luce. Pur aderenti ad una formula rock, riguardo alla quale una front line di tre chitarre elettriche non lascia alcun dubbio, gli Explosions In The Sky si spingono ben oltre la forma canzone, la sequenza strofa ritornello, il concetto di riff e quello di assolo, per dar vita ad una musica che ha la struttura di una grandiosa partitura classica e che, come il movimento delle maree o un flusso di emozioni, senza praticamente soluzione di continuità passa attraverso momenti di quiete e assordanti esplosioni soniche, affascinanti passaggi atmosferici e maiuscole schitarrate, bolle di liquida psichedelia e progressioni ritmiche da opera rock.

Per realizzare questa monumentale performance, dal vivo Rayani e Mark Smith alle chitarre, Michael James al basso e Chris Hrasky alla batteria, hanno bisogno di un quinto elemento nella persona di Carlos Torres, che sostituisce James al basso quando spesso quest’ultimo passa alla chitarra, mentre altrimenti maneggia tastiere, vibrafono e percussioni. In primo piano ci sono le tracce dell’ultimo album The Wilderness, un lavoro dalle traiettorie magari più sperimentali rispetto al passato, ed è appunto l’omonimo brano ad aprire lo show, anche se gli Explosions In The Sky pescano liberamente dal loro repertorio tralasciando solo il penultimo album Take Care, Take Care, Take Care e spingendosi fino agli esordi con le cupe frustate elettriche di Greet Death e con la marcia prog di With Tired Eyes, Tired Minds, Tired Souls, We Slept, per passare al boato lisergico di Catastrophe and Cure e The Birth and Death of the Day da All Of A Sudden I Miss Everyone, fino al fantastico lirismo di Your Hand in Mine e The Only Moment we are Alone dallo splendido The Earth Is Not A Cold Dead Place.

Provenienti da un palco costantemente avvolto in copiose volute di nebbia artificiale, si ascoltano anche gli echi industrial di una inquietante Logic of a Dream, le arie da colonna sonora di una spaziosa The Ecstatics o le tensioni space-rock di una frenetica Disintegration Anxiety. Quasi una performance artistica o la sonorizzazione di un sogno (o viceversa di un incubo), un concerto degli Explosions In The Sky è sempre un’esperienza unica ed emozionante, da non perdere ogniqualvolta la band atterri dalle nostre parti.

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