Uscirà il 25 febbraio su Secret City Records il nuovo album della cantautrice canadese Basia Bulat, intitolato The Garden.
Nota per suonare dal vivo sia con piccoli ensemble da camera che con orchestre complete, tra cui l’Ottawa National Arts Center Orchestra e la Symphony Nova Scotia, in The Garden Bulat per la prima volta decide di registrare queste configurazioni live estremamente affascinanti e inserirle nel disco.
Attraverso le 16 canzoni – prodotte da lei stessa e Mark Lawson (Arcade Fire, Beirut) – rivisita e dà nuova vita ad alcuni dei suoi pezzi più amati, accompagnata da un gruppo selezionato di archi e ai compagni di band Andrew Woods e Ben Whiteley alla chitarra e al basso, rispettivamente, che esaltano ulteriormente la sua voce singolare e il suo modo di scrivere canzoni senza tempo.
Per Bulat The Garden è stata l’occasione per registrare nuovamente alcune canzoni i cui significati sono cambiati rispetto a quando li aveva composti originariamente anni prima: “Canto le canzoni in maniera diversa ora” ha affermato, “è un dono del tempo”. Durante la registrazione del disco Bulat aveva appena scoperto che stava aspettando il suo primo figlio: una canzone può cambiare forma, trasformando nuove foglie e facendo crescere nuovi fiori, nelle stagioni inaspettate della vita.
Gli arrangiamenti classici per quartetto d’archi sono stati curati da Owen Pallett, Paul Frith e Zou Zou Robidoux.
Tracklist:
1. The Garden
2. Infamous
3. Heart Of My Own
4. The Shore
5. I Was A Daughter
6. Go On
7. Tall Tall Shadow
8. The Pilgriming Vine
9. Windflowers
10. Fables
11. Already Forgiven
12. Love Is At The End Of The World
13. Lupins
14. In The Name Of
15. Are You in Love?
16. Good Advice