Foto © Lino Brunetti

In Concert

Efterklang live a Milano, 25/1/2025

Il classico concerto che non ti aspetti: sono andato a vedere i danesi Efterklang più che altro per curiosità e mi sono ritrovato immerso in uno show effettivamente spettacolare. Di loro ricordavo soprattutto i primi passi, quelli compiuti su etichetta Leaf Label, quelli degli album appartenenti a un’epoca in cui venivano più o meno apertamente inseriti nel novero delle band folktroniche o post-rock, a seconda del cronista che ne scriveva. Poi, col passaggio alla 4AD prima e alla City Slang poi, il loro suono ha continuato a evolvere, tingendosi a volte di accenti orchestrali e maturando una sempre più marcata sensibilità pop, ormai evidentissima nell’ultimo Things We Have In Common, uscito lo scorso ottobre, anche a celebrare i vent’anni dall’esordio.

La prima sorpresa della serata è vedere arrivare sul palco una musicista da me amatissima quale la violoncellista guatemalteca, ma di stanza a Città del Messico, Mabe Fratti, per il set d’apertura. Sapevo che aveva collaborato con i danesi al loro ultimo album, ma che ci fosse anche andata in tour assieme non me l’aspettavo. Qui non è esattamente in solo, bensì come parte dei Titanic, duo condiviso con quello che normalmente è il chitarrista della sua band, ovvero il messicano Hector Tosta, conosciuto anche come i la Católica, in questo progetto che ha fruttato l’album Vidrio uscito un paio d’anni fa, in cui è alle prese più col piano che alla sei corde. Quello che i due fanno, in sostanza, è un affascinante art pop dagli echi classicisti, quasi operistici a dire il vero, e jazz, che si regge sulle melodie cantate da Fratti, i layers che crea col violoncello e le partiture eleganti del pianoforte di Tosta. L’album, che era uscito per Unheard Of Hope, è oggi introvabile se non a caro prezzo – l’unica copia che c’è su Discogs è sugli 80€ – ma se siete curiosi, sulle piattaforme di streaming c’è.

Poco dopo, Mabe ed Hector saranno sul palco anche come parte della live version degli Efterklang in questo tour: oltre ai due Titanic e ai tre membri danesi rimasti negli anni, all’inizio erano un quintetto, con loro in quest’occasione c’è anche il notevole batterista finlandese Tatu Rönkkö, che in effetti si era già fatto notare sul loro ultimo album e che, oltre a numerose collaborazioni, è egli stesso intestatario di un paio di album in proprio. 

Attaccano con Dreams Today, dalle soffici volte musicali avvolgenti, nelle quali, come spesso accade nella loro musica, una certa radice folk la si rinviene, ed è subito magia. Caspar Clausen, oltre che un ottimo cantante, ha anche la stoffa dell’entertainer, tiene benissimo il palco e conosce bene i trucchi per portare il pubblico dalla sua parte. Mads Brauer a synth ed electronics forse si sente meno che nei dischi, ma rappresenta comunque il cuore pulsante di questa musica stratificata e svettante, che trova nelle melodie pop, che spesso inducono al singalong, la sua parte più evidente, ma esplode grazie ad arrangiamenti notevolmente strutturati, con Rasmus Stolberg ottimo sia al basso, che alle poche volte in cui ha imbracciato la chitarra, mentre perfettamente inseriti sono risultati sia Rönkkö col suo drumming potente e incalzante, che Tosta con le sue pennate elettriche e ovviamente Fratti col violoncello e la voce.

I nuovi pezzi – vedi la perfetta Animated Heart, la pulsante Ambulance, Plant o Sentiment – ben si amalgamano al repertorio più vecchio: dal primo disco recuperano la classicista, elegante e malinconica Swarming, mentre tra quelli precedenti è Piramida l’album a risultare più saccheggiato, con pezzi come la vagamente soul-blues Black Summer e la ballata Sedna, tra le altre. Non sono stati comunque trascurati anche dischi come Magic Chairs, Wildflowers, Altid Sammen o Parades (stupende ed emozionanti sia l’intensa Frida Found A Friend che l’intima Cutting Ice To Snow, con la quale hanno aperto il corposo bis).

Proprio l’encore è stato momento particolarmente trionfale e toccante del concerto, con la band ormai a suonare a stretto contatto col pubblico pezzi come The Ghost, Living Other Lives e Modern Drift, fino alla nuova Getting Reminders in acustico, suonata letteralmente in mezzo al pubblico, partecipe per tutto lo show, ma in vero visibilio nella parte finale. Come dicevo all’inizio: bellissima serata!

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