
L’amico Edoardo Bennato è comparso sul palco di Sanremo 2025 per una troppo breve ospitata. la sera di giovedì 13 febbraio. Ha cantato – da vero busker: chitarra, armonica e tamburo a pedale – la sua Sono solo canzonette ed è stato velocemente liquidato da Carlo Conti, che invece aveva concesso ben 20 minuti a Jovanotti.
Ne ho parlato con Edo che mi conferma che forse Sanremo è il festival dell’evasione e per alcuni della superficialità, per cui Carlo Conti non voleva implicazioni sociali, intellettuali, politiche, concludendo: «alla fin fine, è vero che la frase è ironica, ma sono solo canzonette».
Il ruolo di Carlo Conti era, secondo il critico della Stampa Alberto Mattioli, quello di «macinare ascolti ed evitare polemiche, scandali e in generale guai…» in lui «vince l’estremismo della moderazione».
Conseguentemente apro con Bennato un dialogo sul valore sociale della canzone, ormai piuttosto negletto e lui mi invia due filmati, che qui accludiamo: uno, registrato al Teatro Comunale de L’Aquila nel 1976, in cui esegue una cover di Woody Guthrie intitolata Deportee, dedicata al gruppo di immigrati Messicani in USA che morirono in seguito ad un incidente dell’aereo che li deportava in Messico nel 1948 (vi ricorda qualcosa?), mentre la Radio Americana commentava: «Sono solo deportati»; l’altro, più recente, Pronti a salpare, dove affronta da par suo il dramma degli immigranti clandestini, in cui, secondo Edoardo «La frase, l’invito Pronti a salpare non è rivolto ai disperati che scappano da guerra, fame, devastazioni e da un inferno che non riusciamo minimamente ad immaginare… (tanto è inutile invitarli a salpare… sono disposti a tutto, anche ad affrontare la morte su un barcone in mezzo al mare)… No, la frase Pronti a salpare è rivolta a noi cosiddetti “occidentali privilegiati».
Poi il discorso è proseguito proprio sull’importanza sociale della musica e di certe canzoni , quelle che piacciono a noi, gli dico, che ci definiamo “nostalgici”, che purtroppo vengono trascurate dai “Media ufficiali“ e anche, secondo Edoardo dall’avanguardia rock/alternativa. Lui orgogliosamente afferma : «In questi ultimi decenni non ho mai tradito me stesso e tantomeno ‘voi nostalgici, ma al limite, e lo dico con tutto l’affetto possibile ed immaginabile, potrebbe darsi, analizzando annessi & connessi, che siate voi nostalgici che avete tradito me».
A testimonianza che questo non è vero, ecco che il Buscadero, oltre a mostrare il video di queste canzoni sociali (e non sono le sole, Edoardo ne ha scritte almeno a decine), riporta, spero nella sua essenzialità, il dibattito (solo amichevole) con Edoardo che chiudo ricordando che anche “noi nostalgici” del Buscadero siamo sempre sulle barricate, se non politiche, almeno sociali (preferiamo artisti che stanno ai margini del mainstream) e soprattutto quelle della “Buona Musica”, proprio come quella che Edoardo Bennato ha sempre fatto!
La sera del 19 febbraio andrà in onda sui RAI 1 il Documentario “Sono solo canzonette” su Edoardo Bennato.