In ricordo di Leon Russell (1942 – 2016)
Il 13 novembre ci ha lasciati, morendo tranquillamente nel sonno a Nashville, Leon Russell, il cantante, pianista e compositore rock che, non solo per la sua chioma fluente ormai candida ma per la sua grinta esecutiva, incarnava davvero la figura del leone sui palchi del rock. La sua carriera musicale è stata lunghissima e ha davvero segnato alcuni momenti caratteristici della storia del rock, lasciando una traccia davvero unica ed importante negli anni ’70 che hanno segnato il suo apice di popolarità.
Ma Leon Russell aveva cominciato molto prima a lavorare nel Music business, non faccio qui la sterile lista delle sue collaborazioni degli anni ’60, ricordo solo la sua partecipazione alla mitica Wrecking Crew, il gruppo di musicisti professionisti che hanno creato il sound pop della California; Phil Spector lo ha avuto nella sua Wall Of Sound Orchestra, Leon ha registrato nei dischi di tutti i grandi artisti dell’epoca: Beach Boys, The Byrds, Jan & Dean, Herp Albert, The Ronettes… Poi a Woodstock, nel 1969, Joe Cocker eseguì la sua canzone Delta Lady, che divenne un “instant classic “ a livello mondiale (venne addirittura ripresa da Mina poco dopo!).
Leon Russell aveva sviluppato negli anni un suo stile peculiare, aggressivo, pianistico, che pescava sia dal soul che dal R’n’B, con venature di ritmiche funky che faceva presa particolarmente nelle esibizioni live. Nel 1969-70 si aggregò a Delaney & Bonnie e fu proprio il nucleo di questa band che costituì la base del famoso ensemble rock Mad Dog & The Englishmen che accompagnarono, sotto la guida di Leon Russell, Joe Cocker nel suo tour americano, che produsse pure un disco live entrato nella leggenda.
Nel 1970 registrò il suo primo disco, intitolato Leon Russell, contenente un’altra sua canzone diventata classica, A Song For You (basti dire che la sua interpretazione valse un Grammy a Mr. Genius, Ray Charles), al disco parteciparono membri sia dei Beatles che dei Rolling Stones, a testimonianza della stima di cui godeva Leon, tra gli addetti ai lavori. Altro punto topico della sua carriera fu la partecipazione ad un evento storico, quel The Concert For Bangladesh, organizzato dall’amico George Harrison; altre collaborazioni importanti furono, sempre negli anni ’70, quella con Bob Dylan e quella con Willie Nelson.
Leon Russell rimase un po’ in disparte negli anni successivi, anche se continuò ad incidere con regolarità musica che tendeva al country, lasciando il pop e il rock un po’ in disparte. Poi, dopo un intervento chirurgico al cervello, che lo riportò all’attenzione dei media, rifiorì nel nuovo millennio la sua carriera, grazie anche all’amico Elton John che, grazie anche alle composizioni di Bernie Taupin, firmò con Leon Russell un sontuoso The Union, disco che finalmente (meglio tardi che ex-post!) gli garantì l’ingresso nella Rock’n’Roll Hall Of Fame nel 2011. La sua “induction” fu presentata proprio da Elton John.
https://www.youtube.com/watch?v=XQbk2C4ZmsE