
Frank Sinatra
L.A. Is My Lady Capitol/Universal
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Ristampa per il quarantesimo anniversario di uno degli album più noti del Frank Sinatra di fine carriera: L.A. Is My Lady si può infatti definire l’ultimo vero disco di studio del grande cantante di Hoboken, dato che i due volumi di Duets usciti negli anni 90 erano rivisitazioni di brani già incisi in passato. Nato dalle ceneri di un abortito album di duetti con Lena Horne, L.A. Is My Lady (registrato in gran parte a New York a dispetto del titolo) vede la presenza in cabina di regia del grande Quincy Jones (scomparso di recente), produttore che all’epoca era in gran voga essendo stato da poco il responsabile del multimilionario Thriller di Michael Jackson, e qui di nuovo a collaborare con Sinatra esattamente vent’anni dopo It Might As Well Be Swing.
Al tempo della sua uscita L.A. Is My Lady suscitò un po’ di scalpore per l’uso di una strumentazione moderna che comprendeva anche i sintetizzatori e il coinvolgimento di musicisti conosciuti anche in ambito “rock” (tra cui il batterista Steve Gadd e i chitarristi George Benson e Lee Ritenour), specie nella raffinata title track in cui però l’esperimento riuscì a meraviglia grazie soprattutto alla grande voce ed all’immensa classe di Mr. Frank, che sembrava non aver mai fatto altro in precedenza.
Il resto del disco, prodotto da Jones in maniera magistrale, vede per contro un Sinatra più aderente alla sua tradizione, con una serie di brani orchestrati in bilico tra jazz e swing: in particolare spicca la sua prima incisione in assoluto dell’evergreen Mack The Knife (della coppia Bertold Brecht-Kurt Weill), versione strepitosa con tanto di uso dello scat e in cui il leader si diverte a cambiare il testo citando i vari musicisti coinvolti (mi immagino che uno come Van Morrison abbia adorato questa rilettura). The Best Of Everything è puro Sinatra ma con un tocco di modernità che non guasta, un brano dai ritmi caldi e cadenzati con grande uso di fiati e l’orchestra che aderisce alla voce come una seconda pelle; How Do You Keep The Music Playing? è una classica ballata pianistica che richiama le atmosfere di album come In The Wee Small Hours e Sings For Only The Lonely (e Frank nel 1984 era nel pieno della sua maturità vocale, un po’ come Elvis negli anni 70), mentre con l’elegantissima Teach Me Tonight siamo in piena atmosfera jazz afterhours in un fumoso locale di una via laterale di Chicago, con i pochi avventori rimasti già al terzo o quarto whisky (almeno all’inizio, poi sul finale la big band si prende il suo spazio).
Puro jazz anche per quanto riguarda la vivace It’s All Right With Me, col gruppo che mantiene un ritmo decisamente sostenuto (pregevole l’assolo chitarristico di Benson) e Sinatra che gorgheggia con una facilità disarmante, Until The Real Thing Comes Along è un coinvolgente swing deluxe del tipo che Frank cantava anche mentre faceva colazione, ed è magistrale la rilettura della classica Stormy Weather, con la chitarra di Ritenour a ricamare riff in risposta alle frasi del nostro; finale dell’album ancora a tutto swing d’alta classe con il trittico formato da If I Should Lose You, A Hundred Years From Today e After You’ve Gone.
La nuova ristampa del disco, oltre ad una opportuna rimasterizzazione, mette sul piatto sei bonus tracks: due diversi arrangiamenti di How Do You Keep The Music Playing?, una take alternata di After You’ve Gone, l’outtake Body And Soul in due differenti versioni e, molto interessante, Mack The Knife con una nuova traccia vocale registrata nel 1986.
L.A. Is My Lady era un disco molto amato da Sinatra, e riascoltandolo si può capire il perché: grandi canzoni, una produzione superlativa ed una serie di musicisti formidabili. Oltre, ovviamente, all’ugola inimitabile di Ol’ Blue Eyes.