Foto © Lino Brunetti

In Concert

The Heliocentrics live a Milano, 28/10/2022

Sono ormai di casa gli Heliocentrics al Biko di Milano, un locale dove sanno li accoglierà sempre un pubblico attento, pertecipe e soprattutto innamorato della loro musica. A distanza di quasi quattro anni dall’ultima volta – se non mi sono perso qualche passaggio nel mezzo – tornano a calcarne le assi ed è nuovamente una serata di grande musica.

Non hanno un disco nuovo in circolazione – ma durante la serata hanno fatto un paio di notevoli pezzi nuovi, sulla scaletta adocchiata sul palco definiti semplicemente come New One (E) e Afro New One (F) – ma nel 2020 avevano comunque pubblicato la doppietta Infinity Of Now/Telemetric Sounds, e quindi c’erano quei pezzi da proporre al loro pubblico.

La loro musica è come sempre un miscuglio inestricabile di cose diverse fra loro: ci potete trovare la psichedelia, come il jazz; le sperimentazioni cosmiche di Sun Ra, come scampoli di Library Music, il tutto contornato da una tendenza ad arricchire il tutto con fragranze World Music, che in passato gli hanno permesso di suonare con giganti come Mulatu Astatke e Orlando Julius, dei quali non poco loro hanno concorso a rilanciare le carriere.

Con la magnetica e bravissima Barbora Patkova al centro della scena, la cui sola presenza riesce sempre ad attirare lo sguardo degli spettatori mentre danza, scuote le percussioni e, soprattutto, si lancia in visionarie parti vocali, gli Heliocentrics in questa serata sono partiti sfogando le loro ansie più sperimentali, con una Time persa tra gli astri stellari, per poi, un poco alla volta, iniziare progressivamente a macinare groove e liquide cavalcate funk-jazz-psichedeliche in cui perdersi.

La sezione ritmica formata da Malcolm Catto e Jake Ferguson è come sempre un’autentica garanzia, ma notevole è il tessuto strumentale aggiunto dagli altri tre bravissimi musicisti sul palco, dal chitarrista, anche agli electronics, Dan Smith, a Sylvia Hallett a ghironda e saranji, per arrivare al notevolissimo Danny Keane a Moog, tastiere e violoncello.

Un’ora e mezza di trip, chiusa nel bis da una loro versione di Yegelle Tezeta, tratta dal repertorio di Mulatu Astatke, che con brani come World Of Masks o 99% Revolution, tra le altre, ha contrassegnato un bellissimo e imperdibile live set. 

Questo mese

The Junior Bonner Playlist

Backstreets Of Buscadero

Facebook

TOM PETTY

ADMR Rock Web Radio

Rock Party Show Radio

The Blues Podcast