Una notizia poi rivelatasi falsa, diffusa da TMZ, lo aveva dato per morto con due giorni d’anticipo, ma alla fine Jerry Lee Lewis, uno dei grandi padri del rock’n’roll ci ha lasciato davvero, il 28 ottobre 2022 all’età di 87 anni.
Nel comunicato che è stato diffuso si legge che la morte è stata per cause naturali e che è avvenuta nella sua casa nella contea di Desoto in Mississippi, poco a sud di Memphis, con al fianco la sua settima moglie Judith, alla quale avrebbe detto che “accoglieva l’aldilà e non aveva paura di morire”.
Impossibile sintetizzare in poche righe l’importanza di questo musicista, nato in una famiglia di umili agricoltori – ma i genitori non erano degli sprovveduti, visto che arriveranno ad ipotecarsi la casa per comprare al figlio quel pianoforte che avrebbe finito per cambiargli la vita – che aveva iniziato ad esibirsi fin dall’età di 14 anni e che presto avrebbe iniziato una carriera pluridecennale, prima come turnista presso la Sun Records, poi in proprio o a fianco di tipi del calibro di Elvis Presley, Johnny Cash e Carl Perkins, ovvero il Million Dollar Quartet.
A parte pezzi conosciuti da tutti come Great Balls Of Fire o Whole Lotta Shakin’ Going On, Jerry Lee Lewis ha realizzato una lunga serie di album, soprattutto tra la fine degli anni 50 e la metà degli 80, con un ovvio rallentamento nel periodo successivo. L’ultimo disco in studio è Rock’n’Roll Time uscito su Vanguard nel 2014, mentre è del 2011 il Live At The Third Man Records, registrato alla e per l’etichetta di Jack White.