Alessandro Gusmini è il vicepresidente di WOODinStock, l’associazione che quest’anno ci ha aiutato a realizzare il nostro bellissimo Buscadero Day. Sono bravissimi e fanno cose degne di nota, ed è quindi con piacere che abbiamo chiacchierato con Alessandro per saperne di più.
Da quanto tempo esiste la vostra organizzazione?
WOODinSTOCK nasce nel 2012 dall’iniziativa di alcuni entusiasti volontari intorno all’idea di Luca Guenna – a tutt’oggi Presidente della nostra Associazione- di combattere la malattia che l’ha colpito, la malattia di Parkinson, utilizzando la musica, l’arte e lo sport. Questi non sono solo i mezzi per impedire a questo strisciante nemico – Mr. Parkinson, per gli “amici” Mr. P. – di distruggere l’individuo, ma rappresentano anche la via per recuperare, anche per chi non soffre di questa patologia, la propria identità, spesso schiacciata dalla frenetica ricerca di soluzioni ai problemi di ogni giorno. I fondi raccolti attraverso le attività di WOODinSTOCK, su tutte il festival estivo presso il parco Berrini di Ternate, vengono devoluti ad associazioni e fondi per la ricerca sulla malattia di Parkinson e per il sostegno alle persone con tale patologia, su tutti il fondo Famiglia Guenna presso Fondazione Comunitaria del Varesotto e AsPI – Associazione Parkinson Insubria.
Cos’è il Morbo di Parkinson?
È una malattia neurologica degenerativa ad evoluzione graduale e lenta, ma progressiva, di cui non si conosce ancora bene la causa – fattori ambientali e genetici i principali indiziati – in cui alcuni neuroni del sistema centrale che producono il neurotrasmettitore dopamina vanno incontro a morte cellulare. I segni della malattia, visibili anche ad un occhio non esperto e che spesso portano il paziente dal medico a scoprire di esserne affetto, sono soprattutto rappresentati da sintomi motori quali tremori a riposo, rigidità, lentezza dei movimenti, instabilità, in genere più da un lato del corpo che dall’altro. Vi sono però anche molti sintomi non motori tra cui depressione, ansia, disturbi ossessivi e compulsivi, problemi a parlare, mangiare, espletare i bisogni fisiologici e dormire. I sintomi non sono solo questi, sono veramente tantissimi, e portano ad una progressiva riduzione della qualità della vita rendendo difficili anche le normali operazioni quotidiane come vestirsi, lavarsi o camminare.
Consigliamo per approfondimenti il sito http://www.parkinson-italia.it/
Quante persone in Italia e nel mondo devono affrontare questa malattia?
I numeri della patologia sono impressionanti. La malattia colpisce nei paesi industrializzati il 4 per mille della popolazione senza particolari preferenze di etnia. Valutando l’età, una persona su 100 sopra i 60 anni ne risulta affetta. Se è vero poi che la maggior parte dei casi presenta i primi sintomi dopo i 60 anni, secondo le statistiche più aggiornate, il 25% dei casi viene oggi diagnosticato prima, tra i 20 e i 50 anni di età, si parla di Parkinson giovanile. Ad oggi, circa la metà delle persone affette da Parkinson è in età lavorativa, con un impatto ancora più devastante sulla qualità della vita non solo del paziente, ma di intere famiglie, ed è esattamente questa anche la storia del nostro Luca Guenna, presidente della nostra associazione.. Considerando i numeri grezzi, in Italia parliamo di circa 300.000 persone e di più di 10 milioni di casi nel mondo.
Ci sono buone risposte dalla Ricerca per combattere il Parkinson?
La ricerca compie ogni giorno passi importanti sia verso l’identificazione delle cause e dei meccanismi della patologia sia verso la definizione di nuove terapie, anche se purtroppo buona parte dei risultati arriva soprattutto nei confronti delle terapie palliative, cioè che mirano ad attenuare i sintomi, piuttosto che di una vera e propria cura. Dal punto di vista di come WOODinSTOCK si approccia alla malattia, è per certi versi confortante rilevare che molti studi confermano un ruolo importante anche della musica, della danza, dello sport e dell’arte nel contrastare la progressione della malattia. Alcune fondazioni che conosciamo bene e con cui collaboriamo, come la Light of Day, sono molto attive nel supporto alla ricerca.
Da quanti anni organizzate WOODinSTOCK a Ternate sul lago di Comabbio (Varese)?
Abbiamo iniziato nel 2012 con l’impegno di una manciata di volontari e le idee c’erano già tutte. Il parco Berrini di Ternate si popola ogni anno anche di bancarelle, eventi collaterali di tipo artistico, sportivo e dedicati ai bambini che attraggono migliaia di spettatori. In questi otto anni – ed includendo anche la maratona del Buscadero Day che comprendeva anche molti artisti già passati anche dal nostro festival – siamo riusciti ad ospitare oltre 160 formazioni musicali con generi che hanno spaziato dal Jazz al Power metal passando per il Blues, il Folk e l’Hard Rock. Per darvi un’idea, tra gli ospiti delle scorse edizioni, in ordine sparso: Arianna Antinori, Alberto Bertoli, Gigi Cifarelli, Luciano Zadro, James Maddock, Thom Chacon, Violante Placido, Ian Paice e Don Airey dei Deep Purple, Ricky Massini con Clive Bunker dei Jethro Tull, Fabrizio Poggi & Chicken Mambo, Joe D’Urso, Skassakasta, Gianluigi Paragone, Max Cavallari, Leonardo Manera, Andrea Braido, Radio Voodoo, Sergio Sgrilli, Paolo Migone, Sulutumana, The Piedmont Brothers Band, Folkstone, Trio Bobo, Fabrizio Vendramin, Joe Valeriano, Delta, UT New Trolls… Ci siamo proposti di proporre artisti di altissimo livello e al tempo stesso fare del bene raccogliendo oltre 60.000 € per il sostegno ai malati di Parkinson… e non abbiamo ancora completato i conti di questa ultima edizione che promette di essere ancora una volta un successo!!
È stato positivo il connubio con il Buscadero Day?
Quando abbiamo iniziato a pensare di unire le forze con il Buscadero Day eravamo già in una fase avanzata di organizzazione, ma la voglia di legarci di più con una realtà che abbiamo sempre ammirato – ma che per motivi organizzativi non potevamo sostenere, dato che i due festival si sono sovrapposti per diversi anni nello stesso fine settimana – ci ha spinto a rivedere i nostri progetti iniziali. Avere il Buscadero Day con WOODinSTOCK è un modo per sentirci anche più vicini ai nostri cugini americani del Light of Day, che ruota attorno a molti degli ospiti che abbiamo avuto nei due festival in questi anni. Credo che anche al Buscadero Day abbia giovato per molti versi il trasferimento a Ternate: più vicino alla sede della rivista, un dispiego di forze su 3 palchi in un parco grande e veramente accogliente per le famiglie che è stato in grado di accogliere adeguatamente la folla di entusiasti che è intervenuta… Credo anche che la nostra causa solidale e benefica giovi ad esprimere al meglio la musica del Buscadero, che ha secondo me nel proprio DNA aspetti sociali e ideativi che ben si sposano con la nostra causa di sostenere la creatività per sconfiggere le prigioni che ci accolgono, siano esse rappresentate da una malattia come il Parkinson, piuttosto che un lavoro opprimente o i problemi quotidiani.
Avete già pensato a delle migliorie per l’evento del 2020?
A dire il vero, non ancora: in genere la nostra programmazione interna come WOODinSTOCK per il festival, al di là di prevedere alcuni eventi per noi meno impegnativi durante l’anno, parte un po’ più avanti ed è frutto di una serrata interazione tra i membri del consiglio direttivo della nostra Associazione, ma spero si possa ripetere e perfezionare l’“esperimento” di connubio con il Buscadero. Con Andrea Parodi c’era già un ottimo rapporto personale che si è ulteriormente consolidato con questa collaborazione: il fatto stesso di avere a che fare con lui e con belle persone che sostengono o suonano bella musica è un plus non indifferente che diventa difficile ignorare o non sperare di ripetere e, se possibile, migliorare.
Per maggiori dettagli sulle attività di WOODinSTOCK : www.woodinstock.org
Il report completo del Buscadero Day 2019, corredato da moltissime foto, lo trovate sul Busca di ottobre in edicola!!!