BEN SERETAN
Ben Seretan
Love Boat Records & Buttons/Audioglobe
***1/2
Da appassionato di musica vecchio stampo, le recensioni, oltre a scriverle, le leggo pure e ancora le considero un ottimo modo per conoscere nuova musica. Lo scorso ottobre, ad esempio, su una rivista, ne leggo una super entusiastica di questo disco dello sconosciutissimo Ben Seretan. Il tono dello scritto è tale, che subito investo i miseri 3 dollari richiesti per il download da Bandcamp. Si tratta infatti di una totale autoproduzione, diffusa solo in vinile (250 copie), cassetta (100 copie) e ovviamente download digitale (e qui si potrebbe aprire una piccola divagazione su quanto sia realmente impossibile avere un quadro completo di quanto esce oggi, perché se non è possibile averlo basandosi solo sulle uscite ufficiali, figuratevi se nel conto ci mettiamo anche tutte le autoproduzioni e la musica diffusa dalle varie piattaforme digitali, a volte di pari se non superiore dignità). Questo fino ad oggi, visto che l’italianissima Love Boat Records & Buttons, i cui proprietari avranno forse fatto il mio stesso percorso, ha deciso di pubblicare l’album ufficialmente in CD. Seretan, californiano ma di stanza a New York, è cantante, chitarrista e sound designer. In passato ha fatto uscire numerosi album, sia di canzoni che di musica più sperimentale, e ha collaborato con altri musicisti, diffondendo la maggior parte di questi lavori gratuitamente. L’omonimo disco di cui parliamo è il suo più recente, ed è un autentico gioiello, una raccolta in cui si sente pulsare dentro la vita del suo autore, i suoi sentimenti. Certe imperfezioni che qui e là s’avvertono, nella voce, così come in qualche passaggio strumentale, acuiscono il calore di un songwriting eccelso, la qualità di canzoni superiori alla media, il fascino naif di brani che suonano freschi e sinceri al 100%. La sua musica affonda in maniera evidente in quella degli anni ’90, come dimostra subito una Ticonderoga lanciata in una corsa ipnotica fatta di distorsione chitarristica sferragliante degna dei Dinosaur Jr, su cui svetta la parola del titolo, cantata con stagliante piglio innodico. Gli arpeggi di Light Leaks, qualcosa tra i Joan Of Arc e certi Gastr Del Sol, fanno da sfondo accogliente per la melodia intima tratteggiata dal cantato, più lirica in un ascensionale e corale parte finale; Meadowlark parte ombrosa, ma poi si apre in un gospel blues molto classico; Blues For Ian M. Coletti si fa accarezzare da un violoncello e sgocciola pathos; The Confused Sound Of Blood In A Shining Person – titolo fantastico! – si gioca tutto attraverso la crescente reiterazione ipnotica di musica e parole, prendendo la via mantrica dei migliori Akron/Family; Two Black Wings è una ballata volatile dai risvolti psichedelici; My Lucky Stars un’insolitamente breve pezzo per voce e chitarra acustica (tranne questa, tutti i pezzi superano, a volte abbondantemente, i 5 minuti); Swing Low, Sweet Chariot è invece una ballata dal vibrante impasto elettrico, chiusa da un’estatico drone che, in maniera fulgida, dà corpo alla scritta che Ben ha tatuato sul petto: Ecstatic Joy. Il disco in origine finiva qui, ma in questa nuova versione ci sono anche i favolosi 22 minuti di Yellow Roses (Take One), partenza free-rock e poi via in un turbine di chitarre degne del miglior Neil Young elettrico. Grandissimo album, tra le cose migliori in cui possiate imbattervi quest’anno.
Il disco esce il 10 luglio. Per l’occasione Ben Seretan sarà in Italia (ed in Svizzera) a presentarlo con un tour di ben 11 date. Di seguito i dettagli:
11/07 Sezzadio (AL) – Bliss Beat Festival
12/07 Torino – Samo (+ Andrea Pomini free jazz dj set)
13/07 Milano – Gattò
15/07 Lugano – Lugano Buskers Festival
17/07 Marina di Ravenna (RA) – Hana-Bi (+ Ronin)
19/07 Molfetta (BA) – Location segreta
20/07 Roma – Monk
23/07 Firenze – CdP Impruneta (Musica Sotto la Stella Rossa)
24/07 Revine Lago (TV), Lago Film Fest
25/07 S. Martino Spino (MO), Barcsòn Vècc
26/07 Padova – En Plein Air